Non accenna a diminuire la pressione dei malati Covid sulle terapie intensive e sui reparti di area “non critica” della Sardegna.

Nell’Isola, gli ultimi dati Agenas (relativi al 3 aprile) parlano del 12% di posti letto occupati da malati colpiti da Covid-19 nei reparti di urgenza, il dato peggiore a livello nazionale. Stabile ma ancora significativa anche la situazione dei reparti ordinari, con un’occupazione pari al 20%.

Nel confronto con lo scorso anno, i dati al 3 aprile parlavano allora di un’occupazione del 16% nelle intensive e del 18% nei reparti, con un’ulteriore evidenza oggi, dunque, della virulenza con cui la nuova ondata di contagi guidata dalla variante Omicron ha colpito la Sardegna, nonostante la buona copertura vaccinale.

In Italia nelle ultime 24 ore l'occupazione è rimasta ferma al 15% (dato medio nazionale) dei posti nei reparti ospedalieri di “area non critica” da parte di pazienti Covid, ma cresce in 7 regioni, arrivando a superare il 20% in Umbria (40%), Calabria (32%), Basilicata (27%), Sicilia (26%), Marche (23%), Puglia (23%), Abruzzo (22%). L'occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia (mentre esattamente un anno segnava il 41%), ma raggiunge il 10% in Calabria e il 12%, appunto, in Sardegna.

(Unioneonline/v.l.)

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