È stato lungo e accurato il lavoro istruttorio svolto dagli ispettori della sede di Cagliari-Oristano dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), in collaborazione con gli uomini delle Fiamme Gialle della II Compagnia di Cagliari, relativo a una serie di irregolarità scoperte in una catena di supermercati del Cagliaritano.

Gli accertamenti hanno riguardato 287 posizioni lavorative e per alle quattro società, che hanno sede legale a Roma e gestivano 5 grandi punti vendita, vengono contestate gravi violazioni in materia di illiceità degli appalti di fornitura di manodopera e anche violazioni sull’orario di lavoro del personale impiegato.

Il recupero contributivo stimato ammonta a oltre 1.600.000 euro che le aziende dovranno versare all'Inps.

In particolare, avevano stipulato dei contratti di appalto illeciti – sempre con la medesima società di servizi – ma non avevano mai assunto i lavoratori impiegati nei punti vendita. I contratti, anche se formalizzati per la gestione dei magazzini, in realtà avevano il solo scopo di fornire alle 4 società il personale da impiegare nelle loro strutture. Inoltre, la società di servizi non è risultata essere iscritta all’albo nazionale dei soggetti autorizzati alla somministrazione di lavoro.

In pratica non esisteva alcun rapporto effettivo tra i lavoratori e la società che formalmente figurava come loro datore. Infatti, questi rispondevano al personale preposto alla direzione dei punti vendita che esercitavano nei loro confronti il potere datoriale.

In questo modo, le prestazioni lavorative sono state completamente svincolate dal fittizio contratto di appalto e qualificate come ipotesi di somministrazione irregolare. A ciascuna delle società – compresa quella fornitrice – per ciascun contratto di appalto non in regola, è stata comminata una sanzione amministrativa di 16.667 euro, che potrebbe essere elevata a 50.000 euro in caso di mancato pagamento nel termine previsto.

Sull’orario di lavoro, gli accertamenti hanno fatto emergere una vera e propria "regola" vigente in questi supermercati: al personale, assunto per 40 ore settimanali, era richiesto tuttavia di prestare ogni settimana dalle 10 alle 20 ore in più di quelle contrattualizzate.

Queste ore in più – "in nero" – non erano coperte da alcuna forma di contribuzione e di assicurazione.

(Unioneonline/s.s.)
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