Cellino dopo l'ultimo proscioglimento: "Nessuno saprà mai quanto male sono riusciti a farci"
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"Sono stati 23 anni da incubo per me e per la mia famiglia. Il 1994, in particolare, non lo auguro nemmeno al mio peggiori nemico".
Lo scrive Giorgio Cellino, uno dei due fratelli dell'ex presidente del Cagliari Massimo (gli altri sono Alberto e Lucina), in un lungo post su facebook dopo il proscioglimento da parte della Cassazione dall'accusa di aver ricevuto indebitamente, attraverso la Sem, la semoleria di famiglia, un contributo da 80 miliardi di euro per l'esportazione del grano.
L'Agenzia delle dogane e il ministero dell'Economia e delle Finanze chiedevano sanzioni per 400 miliardi di lire.
"Sono stati 23 anni da incubo per tutta la mia famiglia", scrive Cellino. "Il 1994 è stato l'anno peggiore in assoluto e se avessi dei nemici non augurerei loro un anno come il nostro '94. Adesso dopo 23 anni si conosce una piccola parte della verità", aggiunge Giorgio Cellino nel post, "cioè quella che dice al mondo dell'innocenza dei miei fratelli e mia. Ma non si conoscerà mai la parte della verità più grande, il male che sono riusciti a fare e le conseguenze di quelle cattiverie".
"Per fortuna siamo gente seria che ha saputo mettersi alle spalle, anche quello con il lavoro e la dedizione totale, con la massima serietà in tutto ciò che facciamo. Per il resto io sono come i cinesi: seduto sulla sponda del fiume prima o poi vedrò passare qualcosa che mi farà completamente dimenticare...".