Cagliari, tour nel Monte Urpinu deserto tra pavoni, papere e uccelli superstiti
Domenica surreale e silenziosa all’interno del parco chiuso: dopo il focolaio di aviaria non tutti gli animali sono stati ancora abbattutiColpisce subito un’assenza: non ci sono le voci dei bambini che giocano, le loro grida. Si sentono il gracchiare delle cornacchie e i gridi dei gabbiani che volano alti sugli alberi. Per il resto, silenzio. Interno del parco di Monte Urpinu, Cagliari, nel tardo pomeriggio della prima domenica di isolamento dopo la scoperta di un focolaio di influenza aviaria che ha portato la Asl a decidere di abbattere tutti gli uccelli dell’oasi sul colle.
Fuori, versante via Pietro Leo, duecento manifestanti protestano per quello che definiscono un “massacro”. Dentro, calma e desolazione. Ma i volatili ci sono ancora. Quelli che per ora sono scampati alla fatale, per loro, campagna sanitaria.
Un gruppo di pavoni – dodici gli esemplari morti per l’influenza – zampetta lungo lo scosceso versante della collina che digrada verso il laghetto più alto del promontorio. Gli uccelli si fanno avvicinare. Non hanno paura. Forse perché non conservano la memoria di quello che è successo ai loro simili, solo il giorno prima, per mano degli uomini del servizio veterinario.
I varchi dai sentieri sono chiusi da fettucce biancorosse. Le stesse che che si sistemano per delimitare la scena di un delitto.
Le voliere sono vuote. Il becchime è rimasto nelle scodelle. A breve non ci sarà più nessun animale per mangiarlo. Qua e là ci sono piume sul terreno. Ci sono sempre state, ma in questa giornata danno l’idea di essere cadute dopo un atto violento.
Una ventina di papere nuota nello specchio d’acqua più vicino al parco giochi. Alla vista dell’intruso si avvicinano: sembrano aspettare un tozzo di pane. Non sanno che dare loro da mangiare è vietato, come scritto su numerosi cartelli sparsi. Ma è ovvio che più di qualcuno lo abbia fatto anche di recente.
Verso via Vidal ecco le galline. Anche loro sono a rischio di contagio. Becchettano tranquille, mentre il sole sta diventando arancione per il tramonto. Per loro potrebbe essere l’ultimo. Domenica il servizio veterinario non ha lavorato. La soluzione finale potrebbe essere rimandata a lunedì. Oggi.