L'esca è un biscotto spezzato e chiuso in una gabbietta d'acciaio dietro alla porta del tredicesimo piano, che serve a intrappolare gli ospiti indesiderati.

"Le tracce dei topi le hanno trovate sulla mia scrivania".

La prova è in una foto scattata con il telefonino che mostra un pacchetto di cracker mangiucchiato e che Emanuele Deiana, sindacalista e dipendente regionale addetto alla sala stampa, ha inviato alla direzione generale chiedendo una disinfestazione immediata al quattordicesimo piano della torre di via Zara.

La risposta sono alcune gabbiette disseminate qua e là.

LA DIRETTRICE - "Ogni qual volta è stato segnalato qualche problema all'assessorato enti locali, che si occupa di manutenzione e della fornitura delle apparecchiature, siamo stati accuditi tempestivamente", si affretta a precisare la dirigente Michela Melis arrivata in fretta da una riunione al sesto piano.

E assicura: "Qui non c'è nessun allarme, né situazione di pericolo, certo - come accade in molti uffici pubblici - la situazione può essere migliorata, se ci fosse una scala esterna sarebbe meglio".

Il riferimento nelle parole della direttrice generale della Comunicazione della presidenza è al Piano antincendi.

"Se dovesse scoppiare un rogo non avremmo vie d'uscita", lamentano i dipendenti mostrando le finestre a vasistas (dalle quali sarebbe impossibile scappare) e l'assenza di una scala esterna che consenta di abbandonare l'edificio in sicurezza.

"Ovviamente, come previsto dalla legge, c'è un piano di evacuazione. In caso di emergenza le porte frangi-fuoco si chiuderebbero automaticamente, la disposizione è di non muoversi da qui, almeno fino all'arrivo degli incaricati".

Il responsabile dell'emergenza per l'edificio in cui lavorano oltre cento persone si chiama Augusto Medda.

"In caso di incendio i rilevatori di fumo si attivano e le porte vengono chiuse. Bisogna aprirle, non usare l'ascensore e uscire dal palazzo passando per le scale".

L'ufficio in cui vengono elaborati i materiali che promuovono l'attività della Regione è uno stanzone con quattordici scrivanie collegate all'impianto elettrico e a quello informatico con una rete di fili che pendono dal soffitto come fossero stelle filanti.

Una ciabatta multipresa alla quale sono collegati due schermi dondola accanto a un estintore. Alcune scatole elettriche non hanno il coperchio e le sedie avrebbero bisogno dell'intervento di un tappezziere.

GABBIE IN UFFICIO - Efisio Scalas ed Emanuele Deiana, entrambi sindacalisti, hanno segnalato la situazione al segretario generale della Fendres, Ignazio Masala, che con una lettera riassume la situazione.

L'elenco dei destinatari è lungo, va dal settore Spresal di via Romagna della Assl all'assessore degli Affari generali Filippo Spanu.

Nella lettera (protocollo 115 del 23 giugno) si riferisce della segnalazione datata 16 giugno e in seguito alla quale - si legge - il direttore del servizio aveva dato disposizione che tutti i dipendenti dei piani 13, 14, 15 venissero trasferiti al sesto piano per consentire la disinfestazione.

"A seguito di tale circolare il capo ufficio stampa disponeva ai propri dipendenti di assicurare la continuità del lavoro relativo al G7 obbligandoli quindi a continuare l'attività nei predetti locali non avendo disposto il trasferimento dei pc e di quanto necessario per l'espletamento del servizio in locali idonei. In data 22 giugno una ditta ha provveduto all'installazione nei piani infestati di 12 trappole".

Dall'ufficio stampa della Regione, però, assicurano che i dipendenti sono stati trasferiti per il tempo necessario alla disinfestazione.

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