Il Sardegna Pride 2024 si conferma un gran successo: un inno all’amore in tutte le sue forme manifestato dalle oltre 25mila persone che hanno invaso Cagliari con musica e al grido di «siamo umane».

Oggi non è solo una giornata di festa, ma soprattutto di riflessione e impegno civile, che vuole accendere i riflettori sulla “deumanizzazione", una pratica di emarginazione e stigmatizzazione che «sottolinea l’importanza di riflettere e agire contro questi processi». Sei carri sgargianti e super animati guidano la parata partita dal parco della Musica da dove è iniziata la celebrazione alla vita e alla libertà. Sul primo carro dell’Arc anche la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

Le bandiere arcobaleno sventolano fiere, affiancate dai Quattro Mori rivisitati con bandane colorate, simboli di Cgil, Uil, associazioni studentesche e partiti politici. Ma anche quella della Palestina, gigante irrompe nella parata. Non può poi mancare il ricordo di Michela Murgia «una vera femminista internazionale», dice Riccardo Sanna che porta orgogliosamente uno stendardo con il volto della scrittrice di Cabras.

La parata è un tripudio di ghirlande, cerchietti colorati, bolle di sapone e allegria, ma il cuore del Pride sono i diritti e la libertà. Striscioni e messaggi incarnano alla perfezione lo spirito del Sardegna Pride 2024: un richiamo all’uguaglianza e alla libertà per tutti. Il serpentone colorato ha attraversato via Bacaredda, via Manzoni, piazza San Benedetto e ora da piazza Garibaldi tra gli applausi dei presenti si dirige verso via Sonnino e via Dante. Poi si torna al Village Pride del Parco della Musica dove la festa continua.

LA PARATA:

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