Cagliari, Sant’Efisio e il mistero delle Sette Chiese
È uno dei riti più antichi e toccanti della Settimana Santa: il simulacro attraversa la città vestito a luttoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ogni anno, la sera di Giovedì Santo, le strade di Cagliari si caricano di un silenzio denso, quasi sospeso. È quello della processione di Sant’Efisio per il tradizionale “giro delle Sette Chiese”, un rito che fonde fede, memoria e mistero, radicato nel cuore della città da più di due secoli.
Domani alle 20:30, il simulacro del Martire Guerriero uscirà dalla chiesa di Stampace, accompagnato dall’Arciconfraternita del Gonfalone.
Vestito a lutto – con colletto, polsini e piume nere sull’elmo – Sant’Efisio attraverserà i vicoli del centro cagliaritano, sostando in sette chiese simboliche, in un percorso di raccoglimento e ringraziamento.
L’origine di questo rito si perde nel tempo e si intreccia con la leggenda. Un poema in sardo logudorese del XVIII secolo racconta che il Santo apparve a un uomo deciso ad avvelenare le acquasantiere delle chiese cittadine, convincendolo a rinunciare e a confessare il crimine. Un’altra versione, riportata dal canonico Giovanni Spano, parla invece di un sogno rivelatore avuto dal viceré Filippo Guglielmo Pallavicino delle Frabose: Sant’Efisio lo avrebbe avvisato di un complotto per avvelenare i pozzi del quartiere Castello.
Che sia leggenda o memoria storica, da allora Cagliari rinnova ogni anno il suo voto al Santo. Un momento in cui fede e tradizione si fondono senza retorica. E così il “giro delle Sette Chiese” si rinnova ogni anno come fosse la prima volta.