È nel nome di Antonio Gramsci il riscatto di sei donne di Sant’Elia a Cagliari, tutte madri o lavoratrici. Le vicissitudini della vita le avevano portate ad abbandonare gli studi. Ora vogliono portare a compimento il percorso e si sono iscritte al Cpia (centro provinciale istruzione degli adulti) del loro quartiere. E grazie a un podcast sul grande intellettuale sardo, padre del Pci, hanno vinto un premio in denaro, che hanno investito per comprare libri e raggiungere l’obiettivo: il diploma. 

La loro è una classe tutta al femminile. In lizza con gli studenti “ordinari” di numerose scuole “ordinarie” della Sardegna, le donne di Sant’Elia hanno centrato il secondo posto dell’edizione 21/22 del concorso “Immaginando Gramsci”, promosso dall'associazione Casa Natale A. Gramsci di Ales, l’Istituto Gramsci della Sardegna e l’associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza, con il supporto scientifico del GramsciLab – Centro di studi interdipartimentale dell’Università di Cagliari. Il primo premio è andato alla quarta B dell’Asproni di Iglesias. 

Le studentesse  del quartiere cagliaritano hanno partecipato  con il lavoro  “Audio lettere per Nino”: sono loro, con audio creati ad hoc,  a rispondere  ad alcune delle lettere dal carcere di Gramsci.

I testi scelti  hanno proposto numerose riflessioni sul presente e sulla vita quotidiana, sulla condizione di prigionia, sulla sofferenza di un padre che non può assistere alla crescita dei propri figli e di un uomo politico che lotta per le proprie idee. Così nelle lettere di risposta delle alunne, si legge in una nota della scuola, “si intrecciano riflessioni profonde sui temi sollevati da Gramsci con esperienze e vissuti personali delle studentesse, capaci da un lato di attualizzare alcune tematiche facendole entrare in risonanza con l’oggi, dall’altro di calare le tematiche politiche e sociali in un contesto locale e individuale fatto, talvolta di diverse difficoltà”.

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