Cagliari, pochi loculi e troppo cari: morire diventa un lusso
Per alcune famiglie può costare così tanto da dover rinunciare alla sepoltura tradizionale e decidere per la cremazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quanto costa morire? Un bel po' di soldi, a San Michele, e non è un eufemismo.
Fosse soltanto questo, però, sarebbe semplicemente un problema economico. A volte, invece, è molto di più. Perché in realtà, per alcune famiglie può costare così tanto (un loculo in concessione per 30 anni) da dover rinunciare alla sepoltura tradizionale e convergere, anche in assenza di una espressa volontà del defunto, sulla cremazione.
La colpa è della (notissima) mancanza di "loculi di serie": il Comune, in attesa di mettere a disposizione i nuovi (circa 200) loculi che ha realizzato, sta recuperando quelli di risulta (con le estumulazioni) ma in questo momento "l'offerta" è limitata soprattutto ai "loculi di lungo", che costano anche fino a 2800 euro (quasi il doppio di uno normale), e agli altri in quinta e sesta fila, che risultano inaccessibili (o comunque pericolosi) per le persone anziane.
«Da qualche settimana vengono esposti i loculi in vendita col contagocce e costringono le famiglie che scelgono la tumulazione a trovarsi di fronte pochissimi loculi in file basse, talvolta di lungo o addirittura in sesta fila», spiega Mariano Ligas, dell'agenzia funebre Don Bosco.
L’articolo completo di Mauro Madeddu su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale