Due consigliere comunali, Francesca Mulas e Giulia Andreozzi di Possibile,  avevano chiesto al sindaco Paolo Truzzu di intervenire per rimuoverlo  perché strumento di una «campagna orrenda, discriminatoria e mistificatoria». Ma c’è già chi è intervenuto sul manifesto 6X3 contro la presunta “teoria gender” che sarebbe diffusa nelle scuole affisso dall’associazione Pro Vita in via Is Mirrionis, a Cagliari

Il messaggio (esposto a pagamento) è stato stravolto: anonimi writer hanno deciso di farsi beffa degli autori originari. 

Sul manifesto compariva la foto del volto di un ragazzino. Sopra, la scritta: “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini” e lo slogan “Stop gender”, con tanto di hashtag. Secondo i promotori "il ritorno a scuola è stato segnato da una guerra in corso da tempo, quella contro la propaganda gender e la carriera alias che attentano all'educazione dei nostri figli". 

Ed ecco la reazione, in una delle ultime notti. Qualcuno “armato” di vernice spray ha stravolto il messaggio con un “taglia e cuci”. Risultato, il messaggio diventa: “Basta confondere l’identità sessuale con l’identità di genere” e lo slogan trasformato in “Stoprransfobia”. Firmato: “Rabbia  Trans”. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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