Cagliari, la suggestione: un tram nel Corso come un secolo fa
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Una vecchia foto di Cagliari ai primi del Novecento. Nel corso Vittorio Emanuele sferraglia il tram, unico collegamento fra il porto e Sant'Avendrace.
Cento anni dopo, a eccezione degli alberi e di alcune vetrine, tutto appare magicamente uguale.
LA GRANDE PIAZZA - Uno degli obiettivi dichiarati dell'amministrazione comunale è la "grande piazza" del centro storico. Un rivoluzionario open space che, partendo dalla rinnovata piazza Garibaldi e scendendo dalla via Manno finerebbe per ricongiungersi al corso Vittorio Emanuele inglobando, nella nuova piazza Yenne, anche l'ingresso di via Manno e il primo tratto del Largo, compresa la statua di Carlo Felice, simbolo della città.
DOMUS ROMANA - Ormai due anni fa, nel gennaio 2016, durante i lavori per la realizzazione dei sottoservizi, all'incrocio fra il Corso e la via Sassari, vengono riportate alla luce - per usare un linguaggio tecnico - delle emergenze archeologiche .
Massima prudenza fra gli esperti della Soprintendenza archeologica ma dal sottosuolo di Stampace emergono i resti di un edificio romano, quasi certamente di epoca repubblicana. Si parla anche di mosaici (o frammenti), dipinti murari, oltre un centinaio di blocchi utilizzati per la struttura.
SCAVI E TOPI - A quasi due anni dallo scavo, il futuro di questa scoperta resta ancora avvolto nell'incertezza. Ripulire il tutto e chiudere oppure valorizzare questi ruderi romani con una soluzione che consenta la fruizione anche da un punto di vista turistico.
Nel frattempo restano, inascoltate, le proteste dei residenti e degli esercenti della zona ma soprattutto il dominio assoluto - soprattutto nelle ore notturne - di enormi ratti che scorrazzano fra i tavolini dei bar sbucando all'improvviso dal pavimento flottante sistemato sull'antica pavimentazione de su Brugu .
EST-OVEST - La pedonalizzazione del Corso - dalla piazza Yenne fino al viale Trento, passando per lo storico "portico di Palabanda" - di fatto pone un problema di continuità e collegamento fra il centro storico e la "città nuova" che, da Sant'Avendrace, si è sviluppata a monte di Santa Gilla e verso i colli di Tuvixeddu, Tuvumannu e San Michele.
Via Mameli e viale Trieste - assi paralleli al Corso - sopportano a fatica i volumi di traffico che vi si riversano dopo la chiusura del Corso con inevitabili code e rallentamenti, per non dire dei parcheggi selvaggi che - soprattutto nelle ore notturne - impediscono il passaggio dei mezzi pubblici.
COMMERCIO IN CRISI - Dopo aver sopportato la chiusura delle strade e i disagi di un cantiere aperto, i commercianti - da via Garibaldi al Corso, se apprezzano concordi il nuovo look del centro storico e la migliore qualità della vita, lamentano tutta una serie di criticità che finisce per penalizzare l'intero settore: carico e scarico delle merci, accessibilità, invasione di ambulanti non regolari sono quelle più gettonate .
MEZZI ELETTRICI - Nel Corso passavano due linee del Ctm: la numero "1" e la "10". Soprattutto per la prima - quella più popolare a Cagliari - il mancato passaggio nel Corso comporta uno slalom speciale nel Largo, via Roma, viale Trieste, la risalita da via Pola e la ripresa del vecchio percorso dal teatro Massimo.
Più volte è rimbalzata la proposta di utilizzare dei mini-bus elettrici oltre nel Corso anche in via Garibaldi e via Manno.
VECCHIO TRAM - Una vecchia foto, la lettera di un lettore, una suggestione che riaffiora: perché non pensare - come a Torino o ad Amsterdam - al vecchio, sicuro, ecologico tram? L'opportunità potrebbe arrivare dall'arrivo della metropolitana di superficie in via Roma.
"Proprio così assurdo pensare di farla passare anche in su Brugu come un tempo?".
Paolo Matta