Oggi pomeriggio, il parco Monte Claro di Cagliari è stato teatro di una toccante commemorazione dedicata alle vittime dell’Holodomor, la carestia forzata che tra il 1932 e il 1933 devastò l’Ucraina causando milioni di morti.

Davanti al monumento inaugurato nel 2016, un simbolo di memoria e resistenza contro i crimini del regime sovietico, cittadini, rappresentanti delle istituzioni e membri della comunità ucraina si sono raccolti per l’evento intitolato “Holodomor - La memoria negata”.

Organizzata dall’associazione OCI (Organizzazione Cittadini Immigrati) e guidata dal rappresentante Volodymyr Stepanyuk, la manifestazione ha avuto un forte impatto emotivo, richiamando l’importanza di non dimenticare una delle più grandi tragedie del XX secolo, spesso ignorata o minimizzata.

Non è un caso che Cagliari sia stata scelta per ospitare, dal 2016, la stele commemorativa dedicata all’Holodomor. La sua presenza è il frutto dell’impegno della comunità ucraina in Sardegna, che ha trovato il sostegno di diverse organizzazioni internazionali per mantenere viva la memoria di questo genocidio dimenticato.

Il monumento stesso è un’opera carica di significato: realizzato dall’artista sardo Armando Lecca, conosciuto come “Armandì”, è scolpito in pietra sarda proveniente da Nureci. L’artista ha saputo infondere nella stele non solo la forza delle sue radici, ma anche il dolore e il coraggio del popolo ucraino, rendendo questa opera un ponte simbolico tra Sardegna e Ucraina.

Durante la celebrazione, le parole dei partecipanti hanno sottolineato il valore della memoria come strumento di resistenza contro l’ingiustizia. «Ricordare l’Holodomor significa dare voce a chi è stato silenziato», ha dichiarato Stepanyuk, «e denunciare ogni tentativo di negazione o manipolazione della storia».

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