Un fiume umano ha invaso centro di Cagliari al grido di “Stop al genocidio” e “Siamo tutti Palestinesi”. Cinquemila persone, secondo gli organizzatori,stanno partecipando alla seconda giornata della “Corsa dell’indignazione” per trasformare le vie del centro in un’unica voce collettiva di protesta e solidarietà.

A colpire è soprattutto la presenza di tantissimi giovani, segno che la questione palestinese continua a mobilitare le nuove generazioni.

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Il corteo è partito alle 18 da via Roma, proprio di fronte al Consiglio regionale, e ha raggiunto piazza Costituzione, dove gli organizzatori — Sardegna Palestina e al Comitato sardo di solidarietà alla Palestina — hanno lanciato un appello diretto alla politica locale: «Chiediamo al Governo regionale di prendere posizione attraverso azioni concrete».

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Tra le voci più forti, quella di Fawsi Ismail, palestinese in prima linea e presidente di Sardegna Palestina: «Mentre Gaza viene rasa al suolo, mentre la popolazione viene massacrata, affamata e uccisa, la Palestina prova a resistere. Questo fiume umano è la dimostrazione della grande solidarietà di Cagliari e della Sardegna». 

Un’iniziativa che non è solo una denuncia per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ma che ha anche una richiesta: «un impegno tangibile da parte delle istituzioni a mettere fine al massacro». 

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