Dodici band, di cui tre ospiti internazionali, e la dimostrazione che la cultura hardcore isolana sia più viva che mai: questo sabato, all'agriturismo-club Campidarte (Ussana), il Cagliari Hardcore Fest ritorna per una terza edizione ben più esplosiva delle precedenti, in una manifestazione firmata e organizzata dall'omonimo collettivo cagliaritano. 

Da sempre unita nella missione di valorizzare l'ecosistema sardo dell'hardcore e affini e costruire ponti con le altre realtà italiane ed europee, la crew ha anche coinvolto il fedele pubblico nel contribuire alla realizzazione del festival, grazie all'iniziativa di autofinanziamento "Do It Yourself", promossa a Su Tzirculu lo scorso 26 settembre. Ora che il momento è vicino e la line-up è annunciata al completo, il pomeriggio di sabato si preannuncia carico di energia e di musica non-stop.

Gli ospiti internazionali

Alle 16 partiranno i concerti, in una palpabile attesa per quelli che saranno i tre headliner in trasferta dall'estero. In cima si trovano i britannici Still in Love, usciti nel 2025 con l'esordio in studio "Recovery Language", in una prova di abilità nel mescolare le tematiche introspettive e il ruvido hardcore dalle influenze sludge e death, grazie anche all'esperienza dei suoi membri in gruppi come Bring Me The Horizon, Dead Swans e Brutality Will Prevail. Dalla Francia arrivano invece le altre due band: da una parte i parigini Worst Doubt, nati da ex elementi di Backboned e Wolfpack e caratterizzati da un hardcore metallico d'ispirazione newyorchese rispolverato nell'ultimo lavoro "Immortal Pain", e dall'altra i Sorcerer, influenzati dal metalcore degli albori che contaminano con l'emo – un sound che avvolge per intero il debutto "Devotion" – e condividenti parte della formazione con i Worst Doubt.

Sardegna chiama Italia

Direttamente dalla penisola sono invece i romani Short Fuse, tornati dopo uno iato di tre anni per una dose pura di hardcore punk anglofono dalla Capitale, mentre è al debutto nell'Isola il progetto Ozone Dehumanizer, rapcore da Bari con tinte industrial e noise. Alla prima in Sardegna pure i ternani Die Abete, veterani del post-hardcore tricolore con attitudine al rumorismo e alla lo-fidelity, come anche gli anch'essi capitolini Feldspar, già collaboratori dei Short Fuse ma tendenti più al melodic hardcore. Un cartellone di grandi novità musicali per il territorio, che viene completato anche dagli ultimi due gruppi dalla Penisola: i Final Struggle, con il loro marchio di hardcore modenese dal gusto anni Novanta, e i concittadini Konoha, screamo (o skramz, per i cultori) di fiera tradizione tricolore. Nomi noti della scena hardcore isolana al Fest saranno gli algheresi Vile Denaro, con il loro punk rock settantasettino, il trio cagliaritano dei Miscredente, ancora old school ma sul versante hardcore, lo stesso dei For Different Ways, formati nel 2015 tra il Campidano e il capoluogo.

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