Il tunnel di via Roma è arrivato in Cassazione. Il Comune di Cagliari ha deciso di presentare ricorso davanti alla Suprema Corte contro la sentenza della Corte d’Appello di Cagliari che lo ha condannato a pagare 582.734,93 euro, più interessi, al Consorzio Nazionale di Produzione e Lavoro Ciro Menotti e alla World Trade Srl, società che avrebbero dovuto realizzare il parcheggio interrato, approvato dalla Giunta di Emilio Floris e  bloccato da Massimo Zedda nel suo primo mandato. 

La tutela legale dell’amministrazione di Palazzo Bacaredda è stata affidata all’avvocato Massimo Proto, che dovrà perorare la causa del Comune nell’ultima fase di una battaglia giudiziaria che va avanti dal 2012. 

Risale al 2008 l'aggiudicazione della gara d’appalto per la realizzazione dell’opera che, nell’ottica di chi allora amministrava la città, avrebbe dovuto risolvere il problema del traffico e dei parcheggi nel cuore pulsante di Cagliari. Sulla carta, la Regione aveva stanziato 140 milioni di euro. 

Il contratto era stato firmato a giugno del 2010. L’atto aggiuntivo, con gli obblighi delle parti, era stato sottoscritto a maggio 2011. Poco dopo si sono tenute le elezioni, Massimo Zedda è diventato sindaco. E quel tunnel non lo aveva mai convinto. Ad agosto la sua nuova Giunta, valutata la «necessità di approfondire alcune  questioni tecniche sulla sussistenza delle condizioni di procedibilità dei lavori», aveva dato indicazioni al Rup di non procedere con l’esecuzione dei lavori, in attesa di ulteriori approfondimenti. A maggio del 2012 la decisione: niente atto aggiuntivo, il tunnel non era da fare. 

Ne era nato un complesso contenzioso con richiesta di risarcimento danni da parte dell’impresa.  La vicenda giuridica gravita attorno a un punto: se il Comune, stoppando l’opera, ha esercitato il diritto di recesso deve pagare. Altrimenti no. 

Su questa seconda tesi si è attestata la sentenza del Tribunale di Cagliari, che si era pronunciato nel 2020. Il consorzio però aveva impugnato il verdetto. E la Corte d’Appello,  negli scorsi mesi, aveva ribaltato la tesi di primo grado, condannando il Comune a pagare 582.734,93 euro, più interessi.   

In Municipio però non ci stanno. Ed è arrivata l’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. I soldi per pagare l’avvocato verranno presi dal fondo creato durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, quando sono stati accantonati 1.168.000 euro (risultato di un'applicazione dell'avanzo accantonato di 780.000 euro e un cofinanziamento di 388.000 euro) proprio per coprire interessi e spese di giudizio emersi a seguito della sentenza della Corte d’Appello. Via Roma rimane ancora al centro della politica cagliaritana. 

© Riproduzione riservata