Selezioni per dirigenti e una rivoluzione degli uffici. Accade tutto in due giorni nella Città metropolitana di Cagliari, ora governata da un “reggente”,  Damiano Paolucci, dopo le dimissioni del sindaco Paolo Truzzu. Un periodo di interregno, in attesa delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno che determineranno il nome del primo cittadino di Cagliari, guida anche dell’ente intermedio che sovrintende sui territori di 17 Comuni dell’area del capoluogo. 

Chi si aspettava solo atti di ordinaria amministrazione è rimasto deluso. E più di qualcuno, negli uffici di via Cadello, storce il naso. 

Fra il 2 e il 3 maggio sono state approvate delibere pesanti. In una, firmata dal vicesindaco Paolucci si legge che, «tenuto conto di alcune situazioni relative alla gestione di alcune funzioni dell’amministrazione e

in vista della riforma dell’organizzazione dell’ente dovuta sia alla normativa regionale che a quella nazionale in fase di approvazione», si ritiene necessario «approvare una complessiva Macrostruttura dell’ente che determini una modifica dell’articolazione organizzativa per raggruppamenti di competenze – individuate sulla base della omogeneità ed organicità delle materie attribuite, delle attività e delle funzioni – definite sulla base di criteri generali di integrazione, specializzazione e funzionalità». Quindi si spostano uffici e servizi, con un intervento sull’architettura istituzionale. 

Nelle stesse ore, il 3 maggio, è stato approvato un “Bando di selezione curriculare per un  posto dirigenziale ex articolo  110 comma 1 del testo unico degli enti locali”, ma anche un  “Bando per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, attraverso una selezione riservata, di  2 dirigenti (area tecnica)”. Incarichi di peso che vengono assegnati in “vacanza” di un sindaco metropolitano. 

«Nessuno ci ha consultati», spiega il coordinatore delle Rsu della Città metropolitana, Pierpaolo Pia, «siamo venuti a conoscenza delle importanti modifiche organizzative leggendo gli atti pubblicati». Per ora Pia dice solo: «Faremo le nostre approfondite valutazioni». Intanto, tra i dipendenti dell’ente monta la protesta. 

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