La chiesa ormai non è un luogo che si può considerare "abitualmente frequentato" dai minorenni. Così anche piazza Del Carmine. Sulla base di questo presupposto, rimarcato da avvocati difensori e procuratore generale, ieri la Corte d'appello ha assolto due uomini accusati di "atti osceni in luogo pubblico" commessi, secondo la Procura, nell'ottobre 2015 in via Isola di Tavolara, all'angolo con viale Trieste, davanti alla Nostra Signora del Carmine. Un rapporto consumato in auto con una prostituta transessuale che era costato l'arresto e, nell'aprile 2016, la condanna a 9 mesi a William Aresu e Paolo Simone Ghironi, 35 e 38 anni, sul presupposto che fosse un reato proprio perché avvenuto "in prossimità di luoghi frequentati da minori".

Inizialmente in realtà i due dovevano rispondere di violenza sessuale, perché la vittima aveva sostenuto di essere stata costretta a consumare il rapporto. Proprio lei in seguito aveva ritrattato e spiegato di essere consenziente, ma il pm aveva chiesto comunque 4 anni.

Il Tribunale invece aveva modificato il reato e condannato entrambi. In secondo grado gli avvocati Roberto Nati e Herika Dessì e lo stesso pg hanno sostenuto che chiesa e piazza non sono certo frequentate granché da ragazzini, e senza questa aggravante gli "atti osceni" non sono più considerati reato. La Corte ha accolto la ricostruzione.
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