Per ingannare l'attesa si parla solo della lunga attesa. «Mia figlia l'altra sera è andata via alle 8,30, dopo di lei c'erano altre 20 persone».

Era arrivata tre ore prima, dice un'anziana signora.

La donna con cui parla sta per andare via, una busta pesante carica di medicine: «C'ero da prima delle 9».

Sono le 11,30 di un caldo lunedì mattina in via Peretti, uffici Asl per la distribuzione diretta dei farmaci.

Chi entra non sa quando esce. E sono anziani, malati. O loro parenti. Tutti qui, una volta al mese. «Quando va bene. È capitato», racconta Alessandra Brundu, casalinga, «che non ci fossero abbastanza confezioni di ciò che mi serviva e mi hanno dato la fornitura sufficiente per sole due settimane».

Quindi ha dovuto rifare la trafila, dopo appena quindici giorni: «È sempre così, qui».
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