Interrogare l'avvocato Massimiliano Ravenna, verificarne le dichiarazioni rese davanti alla gip, controllare le trascrizioni delle telefonate con la vittima registrate dal penalista cagliaritano e ascoltare la versione della donna. Entro i prossimi quattro mesi.

È la decisione presa dalla giudice delle indagini preliminari Cristina Ornano, che ha ordinato ulteriori indagini a carico del legale finito sotto accusa per stalking e violenza sessuale su una collega.

L'indagine a dicembre era sfociata in una richiesta di archiviazione perché la donna non aveva voluto formalizzare le accuse (pestaggi, insulti, abusi). Ma la gip già allora aveva ritenuto non si potesse accogliere la domanda della Procura, e ora nel restituire gli atti ai pm sottolinea anche che alcune "condizioni di non procedibilità" ipotizzate dagli inquirenti "sono infondate".

La vittima in passato si era limitata a indicare possibili responsabili dei comportamenti violenti senza mai fare nome e cognome in quanto "terrorizzata", aveva detto il suo avvocato Claudio Sforza, dando volutamente informazioni sbagliate su tempi, luoghi e circostanze.

Le attenzioni dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria sono finite su Ravenna nel 2018, dopo tre anni di indagini senza risultato.

Erano emerse intemperanze verbali e aggressioni fisiche tra cui lo schiaffo - visto da un pubblico ufficiale - dato alla collega dal penalista (il quale aveva sostenuto di aver reagito, sbagliando, dopo averne ricevuto uno).

L'indagato ha più volte parlato di "calunnia".

Per l'avvocato difensore Massimo Ledda sarebbe "provato" che il suo assistito, "negli unici due casi" in cui la vittima ha presentato i certificati medici per le violenze, "era professionalmente impegnato altrove"; la donna, nelle conversazioni con Ravenna, "si riferisce con chiarezza a un'altra persona"; poi aveva "chiesto al pm di non proseguire nelle indagini" e "continuato a seguire i corsi di Ravenna".
© Riproduzione riservata