Magari non la chiameranno più, i cagliaritani, la postazione dei ricci di mare. Se l'idea di riprogettarla, ridisegnarla all'ombra della pineta di Bonaria, dopo aver mandato a riposo le vecchie e poco suggestive tensostrutture in alluminio e pvc per sostituirle con veri gazebo all'altezza del piano di riqualificazione del litorale di Su Siccu, andrà davvero in porto, allora sì che si potrebbe davvero parlare di "Cittadella dei ricci e dei prodotti del mare".

Una piccola rivoluzione dove i buongustai potranno accomodarsi per assaporare certo la "polpa" dei ricci ma anche ostriche, vongole, fritture fumanti di pesci e calamari, di orziadas. Non veri ristoranti, ma rivendite di cultura gastronomica marinara legata alla tradizione culinaria cagliaritana.

Dell'idea, non ancora progetto vero e proprio, si è parlato nell'ultima seduta del Consiglio comunale. La mozione sul mercatino dei ricci l'hanno presentata i consiglieri Alessandro Fadda e Marcello Polastri. A rispondere sono stati gli assessori alle Attività produttive, Alessandro Sorgia e ai Lavori pubblici, Gabriella Deidda.

Primo punto, le condizioni attuali del mercatino. "Che - ha ricordato Sorgia - è certo apprezzatissimo dai cagliaritani ma che di anno in anno si sta riducendo per numero di postazioni". Ovvero, diversi titolari che in passato presentavano domanda per poter gestire durante l'intera stagione di pesca (da novembre ad aprile) i gazebo, hanno rinunciato. Costi eccessivi per una struttura piuttosto obsoleta.

(Archivio L'Unione Sarda)
(Archivio L'Unione Sarda)
(Archivio L'Unione Sarda)

"Per il mercatino dei ricci - ha puntualizzato Deidda - il Comune spende ogni anno 40mila euro per montarlo, smontarlo e garantirne la manutenzione. Spesso siano dovuti intervenire per sostituire coperture in pvc strappate, altrettanto spesso dobbiamo far fronte alle emergenze della rete fognaria".

Una spesa eccessiva per una cittadella sempre più inadeguata.

Per questo da tempo si parla con insistenza di una rinascita.

Alessandro Sorgia si è soffermato anche sulla possibilità di utilizzare nuovi gazebo simili magari a quelli del lungomare Poetto. "Naturalmente di minori dimensioni", ha precisato l'assessore. Ma sono le caratteristiche della futura cittadella a rappresentare la vera essenza di un progetto condiviso da maggioranza e opposizione. E cioè cosa dovrà diventare, come la rivendita di ricci si trasformerà nella "Cittadella del gusto e del mare".

"Un luogo - ha ipotizzato Fadda e condiviso dall'Aula - dove si potranno gustare, assaporare i prodotti del Golfo degli Angeli non solo per sei mesi, nel periodo della pesca dei ricci, ma per tutto l'anno". Postazione fissa, insomma, che non sarà un'aggregazione di piccoli ristoranti ma un vero centro di cultura gastronomica legata alla tradizione della piccola pesca costiera.
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