Nessuna risposta alle possibili domande della pm Ginevra Grilletti.

Il 37enne assistente geriatrico Emilio Pozzolo, accusato di omicidio stradale per la morte del piccolo Daniele Ulver (travolto e ucciso a soli 15 mesi dallo scooter dell'indagato lo scorso primo febbraio mentre si trovava nel passeggino spinto dalla madre sulle strisce pedonali di via Cadello a Cagliari), ha preferito non presentarsi all'appuntamento fissato per ieri pomeriggio in Procura. Decisione presa in accordo con gli avvocati difensori Riccardo Floris e Patrizio Rovelli, che ora attendono la chiusura dell'inchiesta per compiere i passi successivi.

Il loro assistito da allora è agli arresti domiciliari per decisione del gip Roberto Cau.

"Sono morto con lui” aveva detto Pozzolo, padre di due bambini, dopo esser stato convinto da Floris a consegnarsi alle forze dell'ordine. L'uomo infatti era scappato dopo essere piombato sulla carrozzina vicino all'ingresso del parco di Monte Claro, dove erano diretti la madre e il figlioletto. Due auto si erano fermate per farli passare e in quel momento, secondo la ricostruzione investigativa, lo scooterone Yamaha T-Max 750 condotto dal 37enne (privo di patente) le aveva superate invadendo la corsia opposta, falciando il passeggino e scaraventando il neonato a non breve distanza dal punto dell'impatto.

“Sembrava un razzo – la versione di un testimone alla polizia – raggiunto l'incrocio con via Pipia ha effettuato un'inversione, dato uno sguardo all'area dell'incidente e, rallentando senza mai fermarsi, è entrato proprio in via Pipia ad alta velocità”.

(Unioneonline)

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