Dodici famiglie senz'acqua da stamattina a Sant'Elia.

Operai di Abbanoa e carabinieri di San Bartolomeo si sono presentati in una palazzina di via Lao Silesu dove, da molti anni secondo le accuse dell'ente idrico e dei militari, si continua a utilizzare l'acqua attraverso allacci abusivi.

"Non siamo stati avvisati di nulla e ora ci troviamo senza acqua. In queste case vivono persone malate, bambini e anziani. C'erano delle irregolarità? Si chiariscano e si mettano in condizione gli inquilini di pagare eventuali debiti e di potersi così mettere in regola. Oppure dobbiamo fare noi i lavori?", hanno spiegato i residenti del palazzo inferociti davanti ai tenici di Abbanoa e ai carabinieri.

Le persone, mostrando le bollette, hanno aggiunto: "Se gli allacci sono irregolari perché stiamo pagando regolarmente i bollettini?"

La versione dell'ente idrico è diversa. "Su tredici allacci, dodici erano abusivi. Sono stati scoperti oggi dai tecnici del servizio ispettivo di Abbanoa e dai carabinieri.

In passato i contatori erano stati manomessi. Non potendo registrare i consumi sono state inviate fatture per consumi medi. C'è chi ha pagato, ma gli importi insoluti pregressi sono ingenti. Abbiamo invitato gli inquilini a regolarizzarsi ma davanti a una situazione non più sostenibile abbiamo verificato sul posto il furto di acqua, con lo scollegamento delle utenze abusive".

Per regolarizzarsi, fa sapere Abbanoa, "gli utenti dovranno pagare una sanzione di 750 euro e i consumi arretrati. L'iter penale farà invece il suo corso. Proprio di recente, in un casi analoghi riscontrati a Castelsardo, il tribunale di Sassari ha inflitto come pena alcune multe da 15mila euro. Spesso si sottovaluta la gravita di allacciarsi abusivamente alla rete idrica pubblica che corrisponde a un furto aggravato perché commesso con l'uso di un mezzo fraudolento".
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