Intanto si andrà tutti insieme a Roma, assessore e rappresentanti delle organizzazioni di categoria, per battere cassa nella sede centrale di Agea, l'ente pagatore.

I ritardi nell'erogazione dei contributi sono l'altra calamità - quella burocratica - che ha ridotto alla fame le aziende agricole della Sardegna, e adesso dopo due manifestazioni di piazza in pochi mesi, assemblee sparse in ogni provincia e la minaccia di arrivare al blocco dei porti e degli aeroporti, si è finiti tutti, finalmente, attorno a un tavolo.

IL VERTICE - Si è parlato della situazione di emergenza del comparto nell'incontro, ieri a Cagliari, tra l'assessore all'Agricoltura Pier Luigi Caria e i rappresentanti delle associazioni agricole. Il latte pagato a 50 centesimi, i danni della siccità e quelli che ancora pesano dopo la nevicata e le gelate dell'inverno e della primavera.

Quattro ore, dalle 11:30 alle 15:30, in cui i vertici di Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Cia hanno raccontato la carne viva e il sangue di decine di migliaia di aziende allo stremo chiedendo interventi immediati.

Ieri pomeriggio, il comunicato della Regione ha definito l'incontro "ricco di contenuti, dallo spirito propositivo e costruttivo", e le associazioni di categoria si son dette "soddisfatte, anche se attendiamo azioni concrete".

ALLARME ROSSO - La Regione ha riconosciuto "lo stato di emergenza" del comparto, il che permetterà l'avvio di diversi interventi su binari speciali.

L'assessore Caria ha annunciato che la Regione chiederà al governo il riconoscimento dei danni seguiti alle piogge, alle nevicate e alle trombe d'aria che, a dicembre e gennaio scorsi, hanno colpito 76 Comuni del Cagliaritano, del Campidano, della provincia di Nuoro, dell'Ogliastra e del Sassarese.

Sono andati distrutti capannoni, serre, scorte aziendali, colture, e molti allevatori hanno certificato la perdita di numerosi capi di bestiame.

LA DEROGA - L'assessorato punta a far assegnare anche alle aziende agricole dell'Isola, così come è stato disposto per le zone terremotate del centro Italia, risorse dal Fondo nazionale di solidarietà. Fondi che, seguendo questa linea, verrebbero concessi - ad esempio come contributi in conto capitale - anche alle imprese che non avevano sottoscritto polizze assicurative a copertura dei rischi atmosferici.

LE DIFFICOLTÀ - "Oggi si è avviato un percorso di confronto molto importante - ha detto Pier Luigi Caria -. Ci aspetta un cammino non facile, ma siamo tutti consapevoli che anche partendo da posizioni diverse abbiamo un obiettivo comune: venire incontro alle esigenze di agricoltori e pastori che più di tutti stanno pagando il prezzo pesante della congiuntura".

Intanto è stato riavviato il tavolo verde, ovvero il programma di incontri periodici tra associazioni agricole e assessorato per tenere il polso della situazione.

DE MINIMIS - Subito l'impegno per lo sblocco di 12 dei 14 milioni di euro del bando per l'acquisto di pecorino dop per gli indigenti, lo stanziamento che l'Oilos (l'organismo interprofessionale latte ovino sardo) ha deciso che debba essere fatto in favore dei pastori sotto forma di contributi de minimis.

Il prossimo passo, quindi, è scritto nel comunicato della Regione, "sarà la presentazione in Commissione attività produttive del Consiglio regionale di una legge attuativa già predisposta in bozza dall'assessorato all'agricoltura".

I PAGAMENTI - Riguardo i ritardi nei pagamenti dei contributi agricoli, basti dire che della programmazione 2014-2020, partita nel 2016, fino a oggi sono stati spesi quasi 207 milioni su un totale generale di un miliardo e 308 milioni.

Su diverse misure di intervento del programma di sviluppo rurale "ci sono ritardi dovuti alla mancata fornitura degli applicativi da parte di Agea". Insomma, non ci sono i documenti informatici, sicché la Regione ha deciso di istruire le pratiche manualmente, una per una.

"Stiamo facendo tutte le dovute pressioni al Ministero e ad Agea", ha assicurato Caria.

Piera Serusi

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