Cagliari piange la scomparsa di Giuseppe Andreozzi, avvocato, politico e figura di riferimento nelle battaglie per i diritti civili e la giustizia sociale.

È morto lasciando un’eredità fatta di impegno, passione e lotta per le cause in cui ha sempre creduto. Padre di Giulia, attuale assessora alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili del Comune di Cagliari, è stato nel 2018 anche presidente della Fondazione del Teatro Lirico ed esponente dei Rossomori nella politica cittadina.

Nato a Lanusei nel 1952, Andreozzi arriva a Cagliari nel 1960, dove studiò al liceo classico prima di laurearsi in giurisprudenza nel 1975.

La sua passione per la politica è sbocciata già negli anni dell’università, quando si è distinto nel movimento studentesco per la riforma dell’istruzione, il diritto allo studio e l’accesso all’alloggio per i fuori sede. All’epoca le studentesse non erano ammesse alla Casa dello Studente, e Andreozzi si era battuto per cambiare questa ingiustizia.

È stato anche membro del Collettivo Politico Giuridico di Cagliari, un gruppo di docenti, avvocati e ricercatori impegnati nella difesa dei diritti e nella “controinformazione” su giustizia e tematiche sociali.

Ma la sua azione non si è fermata alle aule universitarie: ha partecipato ai comitati di quartiere ed è stato tra i protagonisti della battaglia per la salvezza del Villaggio Pescatori di Giorgino, minacciato di demolizione per far spazio al Porto Canale. Grazie alla mobilitazione, il villaggio venne preservato e successivamente ristrutturato.

Dopo la laurea, ha continuato a occuparsi di diritti degli inquilini, equo canone e politiche urbanistiche, offrendo assistenza legale e contribuendo al dibattito pubblico sulle trasformazioni della città.

Se n’è andato a 73 anni a causa di una malattia. 

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