Non un hobby ma una professione a tutti gli effetti.

È quella svolta dai cyber atleti, che si allenano otto ore di fila davanti ai monitor in un capannone di viale Monastir a Cagliari. Lì si trova una palestra unica in Italia, dove i ragazzi del Team Forge - tutti di età compresa tra i 16 e i 20 anni -, veri e propri maghi dei videogame, imparano a prendere trecento decisioni in un minuto.

Questa realtà è nata dalla scommessa di Alessandro Fazzi, 48 anni, imprenditore informatico di origini sarde, che due anni e mezzo fa ha messo insieme questa squadra di sportivi del futuro, che convivono nel capoluogo sardo.

Gli atleti fanno quotidianamente la spola tra Selargius - dove abitano tutti insieme - e la Gaming House, nella periferia della città, dove si studiano tattiche e strategie per le competizioni dell'arena virtuale.

Dopo la sveglia attorno alle 11 e il pranzo alle 13,30, iniziano il loro training davanti agli schermi: otto ore di fila, fino all'una di notte.

Come in tutti gli altri sport, ognuno ha un suo ruolo ed è un gioco di squadra.

In questa sorta di piccola comunità vigono regole precise per i ragazzi: sono vietate parolacce e liti e non è possibile giocare con videogiochi non previsti negli allenamenti.

Per le faccende domestiche ci si organizza con i turni.

I giovani sono stati reclutati grazie a scout e attraverso una dura selezione: il numero dei giocatori del team varia da nove a quattordici.

A due anni dalla sua nascita, il Team Forge si sta imponendo nello scenario nazionale, con ottimi risultati in diversi campionati italiani.

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