Cagliari, morì dopo caduta dalla barellaCondannato l'autista dell'ambulanza
Per la morte di un pensionato di Selargius, caduto dalla barella mentre veniva trasferito dall'ambulanza al pronto soccorso, sono stati condannati anche il direttore dei lavori dell'accesso all'ospedale e due componenti della commissione collaudo.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è concluso con quattro condanne e tre assoluzioni il processo davanti al giudice del Tribunale di Cagliari per la morte, il 15 dicembre 2005, di Armando Cannas, un pensionato di Selargius caduto dalla barella mentre veniva trasferito dall'ambulanza al pronto soccorso del San Giovanni di Dio.
Il giudice Maria Cristina Lampis ha inflitto un anno di reclusione all'autista dell'ambulanza Alfonso Lai, 10 mesi a Mario Pilleri, direttore dei lavori per la realizzazione dell'accesso al pronto soccorso. Sette mesi a testa ai componenti della commissione di collaudo Valentino Orazio Vento e Giovanni Lanzara. Assolti invece l'altro commissario Giovanni Cugia, il medico del 118 Maria Todde e l'infermiera Licia Piredda. Tutti e quattro i condannati beneficeranno della sospensione condizionale della pena e della non menzione. Nel caso di Piredda e Cugia (difesi dagli avvocati Salvatore Casula e Rodolfo Meloni) il giudice ha usato la formula dell'assoluzione per non aver commesso il fatto, mentre per il medico Todde (assistito da Guido Manca Bitti) perché il fatto non costituisce reato.
Accolte, ma solo in parte, le richieste del pubblico ministero Gaetano Porcu (mentre l'inchiesta era stata condotta dal collega Daniele Caria) che aveva sollecitato sei condanne e una sola assoluzione. La pena più pesante, un anno, è andata dunque all'autista Alfonso Lai, difeso da Amedeo Meloni.
A giudizio erano finiti in sette con la Procura che aveva puntato l'indice sia sui lavori dell'accesso al pronto soccorso, sia sull'equipaggio dell'ambulanza che portò il paziente in ospedale, dopo un malore dovuto alla pressione. Una volta arrivati ci fu la caduta rovinosa, il paziente venne trasferito all'ospedale Marino e operato, ma morì dopo due mesi di agonia nella rianimazione del Binaghi. Al processo si sono costituiti i parenti con gli avvocati Grazia Maria Savona e Maurizio Deplano. Ora gli avvocati dei quattro condannati dovranno attendere le motivazioni della sentenza per presentare ricorso.