LA SPACCATA Un colpo che i ladri, entrati in azione nella notte tra mercoledì e giovedì hanno studiato nei dettagli: prima di cercare di sfondare la vetrata, hanno sbarrato con un'asse di legno la porta del condominio vicino dove il proprietario, Mariano Diaz, abita con la famiglia. Succede tutto alle tre di notte, quando la traversa di viale Diaz è deserta: la Range Rover verde vecchio modello, rubata poco prima, viene posizionata in retromarcia davanti al negozio. C'è da superare un gradino di 35-40 centimetri, che separa i portici rialzati dal marciapiede, ma la 4x4 è abbastanza alta e potente per riuscire a superare il dislivello. Una piccola rincorsa e il cofano dell'auto, su cui è installato anche un gancio-traino, sbatte sul cristallo. Che si incrina, si deforma, ma regge alla botta e non va in mille pezzi come si aspettavano i ladri.

L'ALLARME Subito dopo il tentativo di spaccata scatta l'allarme: i proprietari del negozio abitano nello stesso palazzo, qualche piano sopra, e sentono la sirena immediatamente. Si affacciano al balcone e vedono tre ragazzi che si allontanano con dei giubbotti sulle spalle. Il tempo di scendere al piano terra ed ecco un'altra sorpresa: la porta è chiusa dall'esterno con un pezzo di legno infilato di traverso e incastrato nella maniglia. «Quando sono riuscito ad aprirla non c'era più nessuno, neanche il fuoristrada», racconta Diaz.

LA FUGA Nel frattempo i ladri scappano verso la zona dello stadio Amsicora e l'autista riesce a disincastrare la Range Rover e fuggire. La macchina verrà ritrovata un'ora più tardi in via dello Sport, parcheggiata di fronte all'ingresso del campo Coni. Con una ruota - la posteriore sinistra - bucata e diverse ammaccature compatibili con l'impatto. L'asse posteriore è danneggiato: probabilmente si è rotto quando il mezzo è salito sul gradino del porticato.

Sono stati gli agenti della Squadra volanti, intervenuti sul posto, a trovarla. Prima di essere utilizzata per il colpo, l'auto era ferma da tempo (l'assicurazione è scaduta da due anni) sotto casa del proprietario, che non aveva ancora denunciato il furto, avvenuto molto probabilmente sempre mercoledì notte. Il bottino: un'intera fila di giubbotti, circa una ventina, per un costo di quasi seimila euro. Ai ladri è bastato lo spazio di pochi centimetri creato dalla spinta del fuoristrada sul telaio della vetrina: uno di loro è riuscito a entrare all'interno del negozio e ha portato fuori il bottino, ancora appeso alle grucce.

LE INDAGINI Sull'episodio indagano gli uomini della Squadra volanti della Questura, coordinati dal dirigente Gianfranco Murgia. Gli agenti intervenuti hanno cercato qualche traccia che possa far risalire agli autori del colpo, il primo di questo tipo subìto da Vela shop. Sotto i portici di via Rockefeller, oltre ai segni degli pneumatici e alla vetrina semi-sfondata, è rimasto il pezzo di legno con il quale agli autori del colpo hanno chiuso il portoncino d'ingresso. È possibile che i ladri abbiano lasciato qualche impronta o un altro segno sulla maniglia o negli scaffali dove erano appesi i giubbotti.

MICHELE RUFFI
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