Brotzu al collasso, la manager a Bartolazzi: «Costretti a richiamare i nostri medici dagli altri ospedali»
Lettera di Agnese Foddis all’assessore alla Sanità: «Non ci sono più letti, il personale non basta, situazione grave: per garantire le cure dobbiamo riconvocare i professionisti “prestati” alle Asl»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pazienti nei corridoi. Nemmeno i letti bastano più. E chi sta male viene “ricoverato” in giacigli di fortuna. La situazione all’ospedale Brotzu di Cagliari è esplosiva. A pagarne le conseguenze sono i malati, che arrivano a ondate continue, ma anche il personale sanitario (medici, infermieri e Oss) costretto a fare i conti con ritmi di lavoro e pressioni ormai insostenibili.
Per questo la direttrice generale dell’Arnas, Agnese Foddis, ha scritto una lettera (l’ennesima) all’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi. La manager descrive le criticità. E annuncia una mossa che non avrebbe voluto adottare: richiamerà nel suo ospedale tutti i medici che, sulla base delle convenzioni, operano nelle strutture sanitarie gestite dalle altre Asl. Una “migrazione” che si è resa necessaria per tappare le falle del sistema sanitario sardo. Ma la coperta è corta e il Brotzu sta per collassare.
Foddis porta all’attenzione di Bartolazzi «la grave situazione in cui versa l’Arnas G. Brotzu: l’Azienda continua a gestire, in totale solitudine, i rischiosi riflessi della cronica carenza di un’assistenza inadeguata nel territorio».
Una condizione nota a tutti, «che quotidianamente si riverbera sull’Arnas, costretta a far fronte a un abnorme carico di lavoro, nettamente sproporzionato rispetto al personale medico e infermieristico che vi presta servizio, cui si aggiunge l’assenza di posti letto nonché di letti fisici, anche in questo caso non congrui rispetto al costante aumento dei flussi di pazienti che chiedono assistenza al San Michele».
La descrizione del disastro è chiara. Questo stato di cose ha delle conseguenze: «La criticità, evidentemente, mette a rischio la qualità dell’assistenza e accresce l’esposizione ai rischi medico-legali a carico del personale sanitario, costretto ad assicurare le cure in condizioni di lavoro sempre più precarie. Abbiamo più volte sollecitato l’assessorato», prosegue la manager, «affinché istituisca tavoli tecnici tematici al fine di affrontare, in modo coordinato e sistematico, la realtà sanitaria isolana. Si ritiene che un dialogo tra tutti gli attori coinvolti sia fondamentale per trovare soluzioni efficaci e tempestive».
Ma è proprio il mancato coinvolgimento delle Aziende Sanitarie territoriali nella ricerca di un percorso condiviso «ad aver contribuito a rendere non più sostenibile la situazione» del Brotzu.
Ed ecco l’annuncio: «Si fa presente che i nostri professionisti, di tutte le branche specialistiche, si sono resi da tempo disponibili a prestare la loro attività all’esterno (nonostante le criticità presenti nei nostri reparti), attraverso le convenzioni stipulate con le Aziende Sanitarie, anche quelle più lontane come Lanusei e Nuoro. Ma le criticità sono ormai tali», sottolinea Foddis, «che siamo costretti, nostro malgrado, a valutare seriamente la decisione di sospendere le attività dei medici dell’Arnas presso le Aziende del territorio, al fine di alleggerire il carico di lavoro dei professionisti del San Michele. Si tratta di una scelta obbligata, che saremo costretti ad attuare se non saranno assunte decisioni tempestive».
L’appello a Bartolazzi è: avvii «l’ormai indispensabile collaborazione tra le aziende, ad ognuna delle quali con le proprie le risorse, poche o molte che siano, al fine di alleviare il peso non più sostenibile che grava sul Brotzu, così da favorire un’equa redistribuzione delle prestazioni e, soprattutto, al fine di garantire una migliore assistenza ai pazienti».