Le bandiere blu assegnate in Sardegna nel mirino del Codacons.

L'associazione per la difesa dei consumatori ha presentato un esposto a tutte le Procure della Repubblica dell'Isola (Cagliari, Sassari, Nuoro, Olbia, Oristano, Lanusei e Tempio) affinché "sia fatta luce sui criteri seguiti dall'ente" per il rilascio del famoso riconoscimento, che premia le località italiane con il mare più cristallino.

Ovvero la Fee (Foudation for environmental education) Italia.

"Sembrerebbe emergere - scrive il Codacons nell'esposto - una prassi in cui vi sono dei rapporti economici tra comuni e Fee Italia Da un lato la procedura di attribuzione della bandiera blu è gratuita, dall'altro sembrerebbero esservi dei costi a carico dei Comuni per erogare corsi di formazione, tramite Fee Italia, alle scuole dei Comuni interessati. Qualora le procedure di attribuzione delle Bandiere fossero sorte sul presupposto – certamente indiretto e non diretto - di un accordo/convenzione o altra forma di fondamento contrattuale con il Comune, è indubbio che si debba procedere a far chiarezza circa le procedure amministrative che hanno determinato sia l'accordo di sponsorizzazione e pubblicità che la stessa realizzazione della procedura di valutazione delle acque".

Di qui l'appello alla magistratura, ma anche all'Anac e all'Antitrust, affinché facciano chiarezza attraverso "un'istruttoria finalizzata ad accertare la correttezza, sotto un profilo tecnico/giuridico, delle procedura di assegnazione dei riconoscimenti alla balneazione e, quindi, un accertamento circa l’esistenza di rapporti giuridico-economici, anche non direttamente riconducibili (ad esempio procedure per acquisto bandiere, ovvero, costi sostenuto per assegnare corsi in tema di tutela ambiente nelle scuole) - ma comunque influenti - per il procedimento di rilascio dei riconoscimenti bandiera blu".

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata