Missione impossibile, o quasi. Trovare un lavoratore adatto per le aziende sarde è un’impresa vana nel 50% dei casi. Una carestia paradossale per la Sardegna, perché la fame delle imprese in questo momento è ai massimi storici. Le richieste inoltrate dalle stesse aziende isolane sfiora infatti, tra gennaio e marzo, quota 30mila. Trentamila contratti disponibili, che tuttavia non trovano candidati idonei a firmarli. Sia per mancanza di requisiti professionali, che per l’assenza degli aspiranti lavoratori.

Il cortocircuito non è una novità. La distanza abissale tra domanda e offerta nel mercato del lavoro è un fenomeno che ha assunto proporzioni mai viste dopo la pandemia, ma che ora comincia a preoccupare per la mancanza di politiche risolutive. 

Tra i profili più ricercati figurano autisti, commessi, camerieri e addetti alle pulizie. Ma anche ingegneri, medici, operai specializzati ed esperti informatici.

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