Autorità portuale, nomina contestata: «Stop al commissario»
Il presidente uscente Deiana al Mit: «Irregolarità nella scelta di Bagalà». La replica: decreto efficace, sono al lavoroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Niente passaggio di consegne tra il presidente uscente dell’Autorità portuale del mare della Sardegna, Massimo Deiana, e il commissario Domenico Bagalà, che dovrebbe prenderne il posto. Martedì mattina la porta dell’ufficio più importante del palazzo del Molo Dogana, a Cagliari, è rimasta chiusa e l’ingegnere incaricato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, non ha potuto prendere possesso della poltrona. Dal pc sulla scrivania all’interno, nei giorni scorsi, è partita una Pec firmata da Deiana. Destinatario: il dicastero del leader leghista. Oggetto: presunta irregolarità della nomina, con richiesta di chiarimenti. Ed ecco servito lo stallo al vertice dell’ente che governa i dieci scali marittimi dell’Isola.
La contestazione
La contesa si gioca su un terreno sul quale Deiana è di casa, visto che nella vita fa il docente di diritto della navigazione all’Università di Cagliari. E il punto (dolente) è giuridico. Dopo due mandati, il suo incarico di presidente è scaduto a metà dello scorso luglio. A Roma intanto si era trovato l’accordo sui nomi da indicare per la guida stabile, non commissariale, di altre Autorithy italiane. Per quella sarda no: il compito di Deiana era stato formalmente prorogato fino al 31 agosto. Sabato scorso l’improvvisa accelerazione: Salvini ha firmato il decreto di nomina di Bagalà. Che, si legge nella nota diffusa dal dicastero, dovrebbe svolgere attività finalizzate «ad assicurare la continuità amministrativa e la piena operatività dell’Autorità fino al ripristino degli organi di vertice ordinari». Il problema, secondo Deiana, sta proprio qui: finché c’è lui in proroga, la richiamata “continuità amministrativa” è garantita. Un sostituto nominato prima della sua scadenza – 31 agosto – potrebbe essere solo un nuovo presidente con pieni poteri. E non un commissario straordinario, che potrebbe subentrare solo in caso di dimissioni, non presentate da Deiana. A supporto della sua tesi il docente ha portato articoli di legge, che nella gerarchia delle fonti stanno al di sopra dei decreti ministeriali. Ha confezionato le obiezioni e adesso aspetta una risposta dal ministero.
Il passaggio
Dietro alla presa di posizione, stando a quanto trapela dagli uffici del porto, non c’è un braccio di ferro politico (il legame di Deiana col Pd è noto) né alcuna riserva sulle capacità di Bagalà. Calabrese, 58 anni da compiere domani, dal 2004 vive a Cagliari. In città, al Porto Canale, è stato direttore della Contship, azienda di terminal container che a Gioia Tauro opera con Medcenter, dove Bagalà è stato primo dirigente. In questo periodo è direttore dei nuovi investimenti della Progetto Esmeralda srl, società che gestisce il lusso delle vacanze targate Forte Village, ma anche a Palazzo Doglio, di cui ha curato la riqualificazione urbana. Conosce bene gli equilibri del capoluogo e non ci è stato catapultato. In contestazione, però, ci sono le modalità di assegnazione dell’incarico. Irregolari, ad avviso di Deiana.
Il commissario
Bagalà, dal canto suo, si dice sereno: «Il decreto di nomina è pienamente efficace», assicura, «mi sono insediato martedì 12 agosto e ho cominciato a studiare i dossier dei vari porti insieme al segretario generale».
Enrico Fresu