Una quarantina di ospiti dell'hotel Delfino di Arzachena, in Sardegna, sono stati salvati dai vigili del fuoco intervenuti per spegnere l'incendio che ha interessato l'intera struttura. Le fiamme, secondo quanto si è appreso, si sono sviluppate all'interno dell'autorimessa dell'hotel, e il fumo molto denso ha immediatamente interessato l'intera palazzina di tre piani. Con le autoscale, i vigili del fuoco hanno portato via tutti gli ospiti dell'hotel senza che nessuno rimanesse ferito.

LA CAUSA Potrebbe essere stato un corto circuito a provocare l'incendio nel garage dell'hotel Delfino. La possibile causa elettrica è stata indicata dai tecnici dei vigili del fuoco, dopo un primo sopralluogo nell'autorimessa, dove la bonifica è in fase di completamento. Il rogo ha distrutto almeno 15 vetture e 5 moto. Nessun ferito tra il personale e gli ospiti dell'hotel, mentre due pompieri sono stati portati all'ospedale di Olbia per una sindrome da insufficienza respiratoria dovuta al fumo. Più che il fuoco, infatti, limitato al sottopiano, sono state le esalazioni il pericolo più insidioso per le persone.

SUL TETTO Le 25 camere dell'albergo - un '3 stelle' sulla strada principale di Arzachena - sono state invase da un fumo acre e denso: è stato il fuggi fuggi generale, mentre i vigili del fuoco avevano già dato indicazioni agli ospiti di rifugiarsi sul tetto, in attesa dello sgombero con le autoscale. Due turisti olandesi hanno deciso di fare da soli, calandosi dalla finestra del secondo piano con le lenzuola annodate. L'edificio è di 5 piani, di cui due interrati con i parcheggi. Degli altri tre, uno è riservato a negozi e bar, i rimanenti all'albergo. Tutta la struttura resterà inagibile almento per due settimane: nel frattempo si sta cercando una sistemazione per i turisti sfollati.

IL BOATO C'è stato un forte boato prima dell'incendio divampato nel garage sottorraneo dell'hotel. Lo afferma il titolare dell'albergo, che poco prima del rogo aveva parcheggiato nel seminterrato. "Ho sentito un'esplosione - ha raccontato ai tecnici dei vigili del fuoco, impegnati nell'accertamento delle cause -. Poi sono arrivate le fiamme. Ma è stato il fumo che ci ha messo tutti in pericolo". Nessuna ipotesi viene tralasciata, compreso il dolo, anche se al momento la più accreditata è quella di un corto circuito in una delle macchine parcheggiate: il boato sarebbe stato provocato dall'esplosione del serbatoio o delle gomme.

I TURISTI NEGLI ALBERGHI Nel frattempo, sono stati trasferiti negli alberghi della zona ancora con posti disponibili, i 37 turisti evacuati all'alba. Lo ha deciso il sindaco Piero Filigheddu in accordo con i proprietari dell'albergo, che sarà inagibile per almeno due settimane. Tra gli hotel individuati, due sono a Cannigione.
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