È morto in una residenza per anziani. Nessuno si è preoccupato di avvertire i tre figli. Due giorni dopo è stato sepolto e ancora i familiari sono stati tenuti all'oscuro. Hanno scoperto che il loro congiunto era passato a miglior vita soltanto l'indomani quando si accingevano a fargli visita. Incredibile, assurda, inconcepibile. Ma è quello che è avvenuto tra Nuxis (il centro dove si trova la residenza sanitaria) e Sant'Antioco, la cittadina dalla quale proveniva l'anziano, Agostino Valdes , 79 anni, e nella quale vivono i suoi tre figli. I quali sono addolorati e allo stesso tempo indignati. «Siamo rimasti sconvolti - precisa Gino Vades - quando abbiamo saputo che nostro padre era morto ed era stato sepolto senza che nessuno si fosse degnato di avvisarci». «Non riusciamo a capire - gli fa eco il fratello Pino - perché non siamo stati avvertiti. Se non avevano il nostro telefono avrebbero potuto farci contattare da carabinieri e vigili urbani».

IL RICOVERO Agostino Valdes, 79 anni pensionato di Sant'Antioco, un mese fa era caduto procurandosi la frattura di un femore. Dopo essere stato dimesso dall'ospedale Sirai di Carbonia, a cura dell'Ufficio assistenza sociale del Comune di Sant'Antioco era stato trasferito nella Residenza sanitaria assistenziale Sant'Elia di Nuxis. A seguire tutta la vicenda (visto che i figli del pensionato si occupano di un piccolo gregge e stanno tutto il giorno fuori) era un vicino di casa, Francesco Sanna. Era lui che si occupava di accompagnarlo dal medico, comprargli le medicine, fargli le piccole commissioni. «Ci informava se il signor Agostino bisogno di qualcosa - racconta l'assessore ai Servizi sociali di Sant'Antioco Mariella Piredda e se necessitava del nostro intervento». Proprio Francesco Sanna sabato mattina si era recato a Nuxis per fare visita al pensionato. «Gli avevo promesso - ha raccontato - che lunedì avrei accompagnato i figli a trovarlo».

IL DECESSO Purtroppo, nel primo pomeriggio di sabato Agostino Valdes è morto. E, a questo punto la storia si tinge di assurdo. Si trattava, infatti di avvertire i parenti. «Ho contattato per telefono l'assistente sociale a Sant'Antioco sin dal pomeriggio di sabato lasciando anche un messaggio scritto e vocale - spiega Gianna Caddeo la direttrice della Rsa di Nuxis - poi, alle 20, non avendo ricevuto risposta ho autorizzato la sepoltura». Ma i responsabili dei Servizi sociali di Sant'Antioco dicono di non avere ricevuto nessun messaggio. «Abbiamo saputo della morte del pensionato lunedì mattina, quando un funzionario è venuto a chiedermi chi avrebbe dovuto pagare il loculo e le spese del funerale», racconta l'assessore Piredda. Neppure a quel punto, però, qualcuno si è preoccupato di avvertire i figli del poveretto che hanno saputo del suo decesso soltanto l'indomani mattina, a esequie avvenute.

IL FUNERALE Intanto la Rsa (che non dispone di obitorio né celle frigo) ha contattato un'agenzia funebre per dare corso alle esequie. Il decesso è stato regolarmente registrato presso il Comune di Nuxis ed è stato contattato il necroforo del cimitero di Sant'Antioco perché predisponesse il loculo. Lunedì pomeriggio, la salma di Agostino Valdes è stata sepolta nel cimiteri di Sant'Antioco. Ad accompagnare il feretro nessuno. Tutto secondo la legge. Peccato che alle esequie mancassero i figli di Agostino Valdes e l'umanità che in genere accompagna queste tristi cerimonie. I figli, però, non hanno accettato le spiegazioni e hanno annunciato che si rivolgeranno ad un avvocato per avere giustizia, per loro e per il loro povero padre.

TITO SIDDI
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