Un animale domestico allevia il senso di solitudine, rende più allegri e disponibili, combatte lo stress e migliora la produttività. La presenza di un cane e un gatto, ma anche (perché no?) di una tartaruga o un volatile, rende il padrone più soddisfatto e sorridente.

EFFETTO BENEFICO - Verità già note a chi ha in casa un amico a quattro zampe (e non solo), però ora oggetto di studi internazionali e all'origine della "Giornata internazionale dei cani in ufficio" celebrata lo scorso 23 giugno.

"È risaputo che la loro vicinanza abbassa lo stress e tranquillizza. È come avere vicina una persona cara, coinvolge positivamente le aree del cervello che regolano il piacere": il parere di Marco Pistis, ordinario di Farmacologia all'Università di Cagliari e autore di numerosi studi in Neuroscienze, conferma gli effetti benefici e fa capire perché tanti non possono fare a meno di accarezzare Fido anche durante il lavoro.

E il capoluogo non fa eccezione. Compatibilmente, certo, con i regolamenti e il tipo di servizio offerto: improponibile far scorrazzare cani e gatti in ospedale o nei supermercati.

"MI DÀ LA CARICA" - Davide Bandino invece, gommista di 48 anni in via Della Pineta, ha sempre appresso "due pincher, non posso farne a meno. Sono come figli. Mi danno la carica".

Sabrina Pessola, 25 anni, titolare dell'attività "Nails&Nails" a Quartu, mentre lavora sulle unghie delle clienti lascia acquattati da una parte i suoi due cani ("un pincher e un bastardino, ho anche un gatto e tre tartarughe") perché "non voglio lasciarli a casa soli. Sono con me da quando mi sveglio a quando vado a letto. Rilassano e cambiano la mia giornata".

Andrea Fois, meccanico e carrozziere, fa girare tra le auto in riparazione un bracco di un anno e mezzo. "Così passa più tempo con me. Si chiama Waffer. Rende l'ambiente più allegro e i dipendenti sono contenti: ormai per loro è come un collega", spiega sorridendo.

LA RICERCA - Una ricerca promossa due anni fa dalla società "Purina" (fa parte della Nestlè e produce alimenti e accessori per gli animali) e dalla "Mississippi State University College of Veterinary Medicine", studio ripreso di recente dal Corriere della Sera, ha fatto emergere che i dipendenti di aziende in cui è ammessa la presenza di cani e gatti sono più creativi e produttivi e hanno quasi il doppio di probabilità di ricevere gratificazioni professionali.

Negli Usa una azienda su 5 è del primo tipo, in Italia al momento il rapporto è più basso.

IN CITTÀ - A Cagliari negli uffici municipali non esistono disposizioni specifiche, ma l'alta affluenza di pubblico ne sconsiglierebbe la presenza; così alla Regione ("Non c'è un regolamento preciso", conferma il sindacalista Emanuele Deiana).

In una grande azienda come la Acentro il problema "a mia memoria mai è stato posto", sottolinea il patron Nanni Fodde.

In fondo "serve un contesto adeguato e l'animale non deve disturbare, per questo in linea teorica sarei contrario", aggiunge il docente Pistis, il quale però rivela che vicino al suo Dipartimento alla cittadella universitaria di Monserrato c'è una colonia di gatti diventata "la mascotte di tutti".

IRRINUNCIABILI - Resta un fatto. Chi può, non rinuncia alla presenza degli animali. "Ho due cani e un gattino, Mollica, che tengo vicini alla scrivania", dice Francesca Pani, amministratrice della veleria di Andrea Mura al parco delle Saline, "strappano sempre un sorriso.

Il gattino in particolare va incontro a clienti e colleghi, gioca, sale sulle vele. Mette di buonumore".

Nel negozio di ferramenta di Gianni Usai un pappagallo cenerino saluta i clienti: "Non può stare solo e io lavoro 12 ore".

Un carlino infine accompagna l'avvocata tributarista Michela Pisano: "È attaccatissimo a me e non voglio lasciarlo solo. In studio ci facciamo compagnia".

Andrea Manunza

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