Sugli stipendi Arst è tutto a posto. Lo ha assicurato lunedì l’assessora regionale ai Trasporti Barbara Manca: duemila dipendenti non avevano ricevuto l’accredito a causa di un pasticcio legato al cambio di amministratore unico, con il benservito a Roberto Neroni e l’ingresso – deciso dalla Giunta – di Giovanni Mocci. Ma i soldi nei conti correnti dei dipendenti dell’azienda pubblica di trasporto non ci sono ancora. 

«Era prevedibile. Non è più tempo di annunci a mezzo stampa, né di rassicurazioni dalla politica: la superficialità con la quale è stato affrontato l’avvicendamento alla guida dell’azienda sta creando serissimi problemi alle famiglie dei lavoratori, sempre più preoccupati e furibondi». È il duro commento del segretario regionale della Fit Cisl Alessandro Russu.

«Sia in Regione che all’Arst sono state sottovalutate le tempistiche bancarie necessarie quando un amministratore subentra ad un altro: da qui, fanno sapere dall’azienda, deriverebbero gli ulteriori ritardi che i dipendenti subiscono sulla propria pelle. Perché al danno non si aggiunga la beffa», prosegue il sindacalista, «abbiamo chiesto all’Arst quanto meno di rilasciare a favore di ogni singolo lavoratore una dichiarazione di solvibilità a garanzia delle scadenze mensili che ci sono in ogni famiglia. Siamo di fronte ad una pagina vergognosa della storia aziendale, ma soprattutto ad una inammissibile mancanza di rispetto e attenzione dell’amministrazione regionale nei confronti di lavoratori che assicurano – ancora oggi, pur senza stipendio – un servizio pubblico essenziale per conto della Regione».

«Basta con i giochi politici e mediatici sulla dignità dei lavoratori». Così commenta la vicenda Ivan Piras, consigliere regionale di Forza Italia.  «Come può essere credibile in una delle tante vertenze aperte in Sardegna una Giunta regionale che sacrifica i diritti dei lavoratori dell’Arst in nome del frettoloso avvicendamento di un amministratore con un altro?», si chiege, per poi aggiungere: «Suonano come una beffa oggi le parole del comunicato stampa dell’assessore in cui afferma che fin dall’inizio l’obiettivo era tutelare i diritti dei lavoratori. Invitiamo la Giunta a rispettare il loro giusto malcontento, a mettere da parte i comunicati stampa e a concentrarsi sui risultati».

Di diverso avviso Arnaldo Boeddu (Filt-Cgil). La settimana scorsa, in piena emergenza, ha puntato il dito contro i ritardi. Oggi spiega: «La vicenda è stata risolta. Ora dobbiamo solo superare i tempi tecnici per l’accredito. Qualcuno lo vedrà già stasera». E aggiunge: «Non servono sterili polemiche. Ciò che conta è che il nuovo amministratore ci spieghi quali sono le strategie per i prossimi tre anni: devono essere garantiti», conclude, «l’alto standard e l’efficienza aziendale che distinguono l’Arst grazie all’impegno dei lavoratori. Questo è l’importante adesso». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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