“Il primo” o “la prima”, si aggiunga poi un oggetto a caso, “era sardo”. Ormai sui social è diventato un tormentone. Vale anche per i personaggi famosi, per i quali c’è chi trova spesso legami di sangue con qualcuno  nell’Isola. È successo, solo per fare un esempio, anche con Cristoforo Colombo.

E ora accade per Leo Messi, del quale spuntano radici piantate nel terreno, addirittura, tra Quartu e Pirri (manco Cagliari: Pirri, proprio). 

A risalire l’albero genealogico del campione del mondo di calcio è stato Mario Fadda, ricercatore storico sportivo e delegato regionale della Società Italiana di dello Sport. Nei giorni scorsi su L’Unione Sarda aveva scritto: 
“Lionel Messi e il Cagliari in apparenza non hanno nulla in comune, ma le pieghe della storia spesso nascondono dei risvolti inaspettati. Il neocampione del mondo Messi ha coronato il sogno di una vita, donare al suo Paese un titolo mondiale, terzo condottiero dopo Kempes e Maradona. Titolo festeggiato anche in Italia, perché il legame tra le due nazioni è infatti molto forte. E tra i tanti italiani emigrati in Argentina, figura anche Angelo Messi, trisavolo di Leo che partì nel 1883. In Italia rimase il fratello Giovanni e proprio alla sua discendenza si lega un altro Angelo Messi, nato nel bergamasco, a Ponte San Pietro, nel luglio del 1922. Il giovane Angelo si dimostra presto un talentuoso calciatore, ricopre il ruolo ala destra: cresce nella società sportiva locale, la Pro Ponte, e nel 1939-40 fa il suo esordio. In due annate di Serie C disputa 19 presenze insaporite da due reti. Intanto in Italia gli eventi precipitano, molti giovani calciatori ricevono la chiamata alle armi.

Tra questi figura anche il giovane Messi che giunge in Sardegna e qui rimarrà fino al 1947. Dopo i raid aerei del 1943, Cagliari e molte città della Sardegna iniziano una lenta ripresa. Con il 1944-45 riprende anche la I Divisione, Angelo Messi viene ingaggiato dai neroazzurri del Pirri. I paulesi, grazie alle giocate di alcuni talentuosi giovani, tra cui Angelo Messi, Caddeo, Banchero e Salvatore Macis, ex rossoblù, riescono a superare il girone. Inaspettatamente nel girone finale proprio il Pirri si troverà a condurre la classifica. Solo lo scontro decisivo in pieno agosto 1945 donerà il titolo al Cagliari. A fine stagione la squadra si scioglie e Messi passa al Quartu, i verdi stanno costruendo la squadra che l’anno dopo li porterà alla conquista dello scudetto sardo.

Nel febbraio 1946 nasce a Cagliari il suo primogenito, Marco Messi. Nel frattempo Angelo è passato al Bacu Abis, ambiziosa squadra candidata alla Serie C, al termine della stagione il Quartu prevarrà. Nell’estate del 1947 Angelo Messi rientra nella squadra del suo paese dove continua la propria carriera. Angelo Messi precursore del ben più noto Leo, un Messi – osiamo pure – che ha “qualcosa” di sardo". 

A rilanciare e reinterpretare  a suo modo la ricostruzione è stato un parlamentare, anche lui di origine sarda: il deputato di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, che affida ai social la celebrazione della scoperta. 

«Sapevate che tra i tanti italiani emigrati in Argentina, figura anche Angelo Messi, trisavolo del calciatore, che partì nel 1883 con origini sarde? Più precisamente tra i territori di Quartu e Pirri», scrive Maullu. Che aggiunge: «In Italia rimase il fratello Giovanni».

Scrive ancora Maullu: «Insomma, dietro il successo argentino si celano anche le solide e tenaci radici italiane, più precisamente sarde». 

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata