Il disastro aereo dei Sette Fratelli, avvenuto il 24 febbraio 2004, è una tragedia che ha segnato profondamente la Sardegna. Un aereo Cessna 500, decollato da Roma e diretto a Cagliari, si è schiantato contro il massiccio dei Sette Fratelli, causando la morte di sei persone. L'incidente ha avuto un forte impatto emotivo, non solo per la perdita di vite umane, ma anche per le circostanze in cui è avvenuto: l'aereo trasportava un cuore destinato a un trapianto urgente.

Le vittime e il contesto

A bordo del Cessna si trovavano tre membri dell'équipe cardiochirurgica dell'ospedale Brotzu di Cagliari e tre membri dell'equipaggio. Le vittime sono state i medici Alessandro Ricchi, Gianmarco Pinna e Antonio Carta e i piloti Helmut Zurner, Thomas Giacomuzzi e Daniele Giacobbe.

Le indagini e le cause

Le indagini sull'incidente hanno ipotizzato diverse cause.

Condizioni meteorologiche avverse: la zona dei Sette Fratelli è nota per la sua orografia complessa e le condizioni meteorologiche variabili, che potrebbero aver contribuito all'incidente.

Errore umano: è stata presa in considerazione anche l'ipotesi di un errore di valutazione da parte dei piloti, dovuto forse alla stanchezza o alla scarsa visibilità.

Problemi tecnici: non è stata esclusa del tutto l'ipotesi di un malfunzionamento tecnico dell'aereo, anche se le indagini non hanno portato a prove definitive in tal senso.

L'eredità e il ricordo

Il disastro aereo dei Sette Fratelli ha lasciato un segno indelebile nella comunità sarda. Ogni anno, il 24 febbraio, vengono organizzate cerimonie di commemorazione per ricordare le vittime e onorare il loro sacrificio. L'incidente ha anche portato a una maggiore attenzione alla sicurezza dei voli sanitari, con l'obiettivo di prevenire future tragedie.

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