È stato approvato l’atto di indirizzo sugli interventi per l’ottimizzazione delle risorse idriche destinate agli usi irrigui nei sistemi idrici di alcune aree della Sardegna, quelle caratterizzate da scarse precipitazioni che quindi presentano le carenze più importanti dal punto di vista delle riserve accumulate.

Il via libera è arrivato dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino, presieduto dall’assessore dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, in rappresentanza del presidente della Regione, e con la partecipazione dell’assessora dell’Agricoltura, Valeria Satta.

Nella riunione di ieri il Comitato ha confermato gli interventi già decisi a novembre per i sistemi Nord-Occidentale (invasi Temo, Cuga, Bidighinzu e Surigheddu), Nord Sardegna (Pattada a Monte Lerno), Posada (invaso di Maccheronis) e Cedrino (invaso di Pedra’e Othoni) e ha disposto, in tali sistemi attualmente deficitari, l’assegnazione dei volumi idrici per uso irriguo per il primo trimestre 2023.

«Proseguiamo nel percorso già avviato nei mesi scorsi. In raccordo con tutti gli enti coinvolti nella gestione delle acque abbiamo indicato una serie di misure emergenziali finalizzate a contrastare le criticità e ottimizzare le risorse con l’obiettivo di garantire, per quanto possibile in relazione ai volumi disponibili, il fabbisogno idrico delle campagne, mentre gli usi potabili e industriali sono comunque garantiti. Alcuni interventi sono già in corso d’opera e stiamo monitorando attentamente quelli di prossima attuazione», ha commentato l’assessore Saiu.

Per quanto riguarda i singoli sistemi idrici, i dati registrati a dicembre segnano il 36% di riempimento nel Lerno (contro il 63% dello stesso periodo nell’anno precedente), il 30% nel Bidighinzu (37% nel 2021), il 58% nel Cuga (invariato rispetto allo scorso dicembre), il 41% nel Temo (80% nel 2021), il 15% nel Posada a Maccheronis (6% nel 2021, determinato dai lavori di svaso del lago), il 15% nell’invaso di Pedra ‘e Othoni (67% nel 2021).

Per gli interventi previsti, aggiunge l’esponente della Giunta Solinas, «si va dall’attivazione di risorse locali quali, per esempio, i pozzi di Bonassai e Tottubella, da parte del Consorzio di Bonifica della Nurra, che insieme al pozzo Sella e Mosca, già attivo, andranno a sgravare l’erogazione dal Cuga di circa 200 litri al secondo, all’implementazione degli impianti e dell’organizzazione gestionale da parte di Abbanoa e degli altri soggetti coinvolti, quale precondizione per consentire il recupero dei reflui dalla depurazione delle acque nella città di Sassari e possibile  riutilizzo in agricoltura, all’accelerazione per il completamento dei lavori sullo sbarramento di Monte Lerno, da parte di Enas, per il ripristino dell’intero volume utile per l’erogazione, oggi ridotto al 50%, prevedendo inoltre interventi di manutenzione delle adduttrici e degli acquedotti per ridurre gli sprechi».

Per i quattro sistemi idrici, i volumi di erogazione in programma per il primo trimestre 2023 ammontano complessivamente a circa 5,8 milioni di metri cubi: 1,97 milioni di metri cubi dal sistema idrico Temo-Cuga-Bidighinzu-Surigheddu; 1,5 milioni di metri cubi dall’invaso di Monte Lerno; 0,5 milioni di metri cubi complessivi da Maccheronis (sarà valutato un aumento di 0,3 milioni di metri cubi al mese per febbraio e marzo); 1,8 milioni da Pedra ‘e Othoni.

Il Comitato infine ha deliberato sui volumi di approvvigionamento dal lago Cixerri, che a partire da metà gennaio dovrà assicurare il 50% del fabbisogno del potabilizzatore di Bau Pressiu, per garantire l’alimentazione dell’acquedotto del Sulcis anche in previsione di forte siccità.

«La crisi di alcuni sistemi idrici è certamente correlata alle mutate condizioni meteoclimatiche e a un anno idrologico particolarmente magro – conclude l’assessore Saiu - ma l’efficienza degli stessi sistemi è compromessa dallo stato di alcune infrastrutture sulle quali bisogna intervenire per ridurre le perdite e aumentare le capacità degli invasi. Nella prospettiva poi di ottimizzare la gestione delle risorse disponibili verranno messe in campo anche misure per aumentare l’utilizzo delle acque reflue, garantendo una migliore efficienza dei sistemi idrici della Sardegna».

(Unioneonline/s.s.) 

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