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Yayoi Kusama, la ricerca dell'infinito come arte trascendente
03 novembre 2025 alle 08:30
Basilea, 3 nov. (askanews) - Yayoi Kusama è una delle artiste più note al mondo oggi e le sue mostre registrano sempre grande affluenza di pubblico. Non fa eccezione in questo senso anche l'imponente retrospettiva che le dedica la Fondation Beyeler di Basilea, organizzata in stretta collaborazione con l'artista giapponese e il suo studio. Un percorso che parte dagli acquerelli e dai dipinti giovanili degli anni Cinquanta, opere poco note al grande pubblico, realizzati a Matsumoto, città natale di Kusama, che offrono un punto di partenza interessante per quello che accadrà dopo nel suo lavoro.La mostra alla Beyeler, che si conferma per bellezza della struttura e per portata dei progetti uno dei musei più rilevanti d'Europa, attraversa 70 anni di arte e mostra come la pratica di Yayoi Kusama abbia preso moltissime forme diverse: pittura, disegno, scultura, installazione, performance, collage, moda, cinema e anche letteratura. Nell'immaginario collettivo ci sono ovviamente le sue celebri zucche e i suoi puntini, oltre alle memorabili Infinity Room, che sono tutti punti centrali nella storia dell'artista, ma il tema che l'esposizione curata da Mouna Mekouar con Charlotte Sarrazin mette in luce è che accanto a questi lavori c'è molto altro, c'è una pratica per molti versi unica, c'è una vita complessa affrontata attraverso l'arte, senza retorica e con la consapevolezza di opere che hanno costruito la loro rilevanza nel tempo. Molto interessante in questo senso, anche per la bellezza dell'allestimento, la sala dedicata ai video che ripercorrono le performance di Kusama, di una contemporaneità costante.Insomma, visitando la mostra si ha la possibilità anche di capire che tutti gli elementi che oggi generano stupore e meraviglia e, diciamolo, pure felicità nello spettatore, sono, oltre che una cifra estetica di Kusama, la rappresentazione di un continuo confronto con la vita e la morte, con la dimensione trascendentale e con un desiderio complesso di annullamento di sé. Ed è importante ricordare che è anche di questo che si sta parlando mentre ci si fotografa per Instagram dentro le stanza specchiate senza fine oppure nel sorprendente labirinto di gonfiabili allestito nel piano interrato del museo: una sorta di grande universo di puntini che si continua a espandere, fondamentalmente indifferente alla presenza umana.Esposti si trovano anche dipinti recentissimi di Yayoi Kusama, che oggi ha 96 anni e vive a Tokyo, realizzati nel 2025, a testimonianza di una vena creativa che non si ferma e di cui alla Fondation Beyeler si può continuare a fare esperienza con profondità e, naturalmente, anche gioia.
