Omicidio di Cinzia Pinna, l'avvocato di Maria Rosa Elvo: «Nessuna scena del delitto, solo un cane ucciso»

20 ottobre 2025 alle 12:48aggiornato il 20 ottobre 2025 alle 13:50

"La mia assistita non ha mai visto una scena del crimine, né ha mai aiutato Ragnedda a nascondere un delitto”. Con queste, l’avvocato Francesco Umberto Fùrnari, difensore di Rosa Maria Elvo, interviene davanti alla tenuta di Conca Entosa sul caso dell’omicidio di Cinzia Pinna, che vede la sua assistita indagata per favoreggiamento nei confronti di Emanuele Ragnedda.

Elvo, amica del principale indiziato, si sarebbe trovata a Conca Entosa il giorno successivo al delitto. Ma Fùrnari è categorico: "La signora non ha notato nulla che potesse far pensare a un omicidio". E aggiunge: "Se c’erano tracce di sangue, non erano tali da suscitare alcun sospetto. Anzi, tutto era compatibile con il racconto di Ragnedda, che parlava di un cane introdottosi nottetempo nell’abitazione e poi ucciso".

Intanto la difesa si muove: è stato incaricato l’ingegnere Paolo Dal Checco, esperto informatico di fama nazionale, per condurre indagini difensive. "Stiamo lavorando per capire se Ragnedda era da solo nella casa o se ci siano altre persone coinvolte. Vogliamo fare chiarezza il prima possibile", ha spiegato Fùrnari.

E riguardo al divano misteriosamente comparso in casa, l’avvocato precisa: "Abbiamo fornito noi i tabulati telefonici alla procura. Il telefono è stato usato per chiamare un negozio di arredamenti. Poco dopo è arrivato un nuovo divano. La signora Elvo ha solo assistito alla consegna: non ha mai ordinato nulla".

Il legale insiste su un punto cruciale: "La signora Elvo è completamente estranea all’occultamento del cadavere. Questa ipotesi l’abbiamo esclusa sin dal primo momento". E conclude con un appello: "Sta vivendo un momento drammatico e vuole uscire da questo incubo. Confidiamo che la verità venga alla luce al più presto". (Unioneonline)