Le ultime ore di Manuela Murgia: «Chi l’ha vista, si faccia avanti»

21 marzo 2025 alle 14:05aggiornato il 21 marzo 2025 alle 14:05

A Radar su Videolina l’appello dei famigliari di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta nel canyon di Tuvixeddu a Cagliari il 5 febbraio 1995.

Un caso archiviato come suicidio e ora riaperto, dopo la perizia del medico legale Roberto Demontis. Gli ultimi esami del materiale fotografico rilevano tracce non compatibili con l’ipotesi di una caduta della ragazza da un costone del canyon.

Al contrario, Manuela sarebbe stata uccisa e il suo corpo trascinato nel luogo del ritrovamento. La ragazza potrebbe essere stata investita da un’auto: i segni sarebbero frontali, sulle gambe.

Per la famiglia e i legali della giovane è determinante la ricostruzione degli ultimi momenti di Manuela il 4 febbraio 95, giorno del suo improvviso allontanamento da casa dopo aver ricevuto una telefonata.

Le sorelle Anna ed Elisabetta e la criminologa Maria Filomena Marras sottolineano che Manuela conduceva una vita normale e frequentava gli amici nel quartiere di Is Mirrionis. Ma pochi giorni prima della morte era molto preoccupata per le telefonate che riceveva.  Questo però, come conferma l’autopsia psicologica eseguita dalla dott.ssa Marras, non significa che Manuela avesse intenzione di suicidarsi. Il profilo elaborato dalla criminologa descrive una ragazza molto legata alla famiglia, protettiva nei confronti delle sorelle.

Ora, a sostegno della positiva riapertura del caso, servono nuovi elementi su quella mattina di trent’anni fa.