"Influenze illecite per favorire Moby", indagato Beppe Grillo

19 gennaio 2022 alle 10:06

Una "mediazione illecita" in cambio di 240mila euro. È l'accusa che la Procura milanese muove a Beppe Grillo, indagato per traffico di influenze illecite assieme a Vincenzo Onorato, l'armatore che nel 2018 e 2019 avrebbe versato alla società di comunicazione del fondatore del Movimento Cinque Stelle un compenso di 120mila euro all'anno per diffondere sul web "contenuti redazionali" per il marchio Moby.

Un compenso "apparente", per la magistratura, dietro il quale ci sarebbero state le richieste di muoversi in favore della compagnia di navigazione in difficoltà finanziarie, avanzate dall'imprenditore napoletano e girate dal leader del M5S, via chat, ai "parlamentari in carica" del suo schieramento per "orientare" l'intervento pubblico.

Per questo gli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, coordinati dal pm Cristiana Roveda e dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, hanno perquisito e sequestrato chat, mail e documenti archiviati nei pc e su altri supporti informatici nelle sedi della Beppe Grillo srl a Genova e della Casaleggio Associati in centro a Milano e di altre persone non indagate, tra cui il figlio del patron della "balena blu", Achille Onorato.

(Unioneonline/v.l.)