Il picco estivo non c'entra: pronto soccorso in codice rosso a Cagliari, attese infinite
Quattro codici rossi al Santissima Trinità. Altrettanti al Brotzu. Tre al Policlinico. E ancora: nove arancioni nel primo ospedale, 14 nel secondo e altrettanti a Monserrato. Alcuni in visita, altri in attesa. E questo solo per stare ai casi più gravi, certificati dai monitor intorno alle 13,30.
Risultato: anche quella di oggi è una giornata da incubo nei pronto soccorso di Cagliari, con pazienti sofferenti costretti ad attendere ore e ore e ambulanze bloccate nei piazzali, distolte dalle strade e dai soccorsi sul territorio.
In attesa delle decisioni sulla riattivazione dell’ospedale Marino, auspicata dai medici e non disdegnata della politica – opzione comunque molto lontana nel tempo se dalle dichiarazioni d’intenti si passa alla pratica – continua la sofferenza del sistema di emergenza-urgenza del capoluogo della Sardegna.
«Il problema quindi non era l’afflusso estivo», dice un operatore, con il tono di chi non aveva mai creduto alla tesi delle difficoltà legate alla presenza dei turisti, «finché non si mettono in campo le India qui non si risolve niente».
Tanti pazienti che finiscono in pronto soccorso, aggiunge, «non dovrebbero nemmeno arrivarci. Il sistema è saltato».