Da startup a rete nazionale: il nuovo Salone del Franchising

06 ottobre 2025 alle 19:00
Roma, 6 ott. (askanews) - Il franchising italiano continua la sua crescita raggiungendo 67.275 punti vendita e un giro d'affari di 35,8 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 5,4% rispetto all'anno precedente, ma la normativa nazionale resta inadeguata rispetto agli standard europei, regolamentando solo la fase precontrattuale dei contratti. Una lacuna che penalizza un settore che vede i servizi dominare con 19.116 punti vendita, seguiti dalla grande distribuzione con 9.210 unità e dalla ristorazione con 4.899 locali.Per colmare questo gap e professionalizzare il settore, il Salone Franchising di Milano introduce quest'anno una svolta radicale nella sua trentottesima edizione, trasformando un quarto dell'area espositiva in tre zone tematiche dedicate rispettivamente agli investitori, alla formazione e alla consulenza. 'Per la prima volta dall'inizio di questa manifestazione, c'è stata l'attenzione e la centralità delle esperienze dei franchisee per condividere con altre persone', spiega Enrico Tosco Ceo di Reting, moderatore del panel che vedrà protagonisti oltre 30 franchisee dei più importanti brand italiani tra cui McDonald's, Anytime Fitness, Mail Boxes Etc., REMAX, Old Wild West, Alice Pizza, Fit & Go, Eurospin, Mercatino e molti altri.La prima area espositiva presenta quindici brand emergenti selezionati per il loro potenziale di crescita, offrendo agli investitori l'opportunità di entrare in contatto diretto con i founder e valutare opportunità di investimento in fase iniziale. Un'iniziativa che risponde alla crescente domanda di diversificazione degli investimenti in un settore che ha dimostrato resilienza anche durante le crisi economiche.La seconda area, denominata Franchising Agorà, si concentra sulla formazione per aspiranti franchisee, fornendo gli strumenti necessari per valutare e avviare un'attività in franchising, 'Con questa iniziativa abbiamo coinvolto aziende in maniera trasversale per fare cultura del franchising, dando voce a tutto il settore, non solo agli espositori', sottolinea Tosco, evidenziando come, ad esempio, brand come Mail Boxes Etc. o Nomasvello siano stati coinvolti nonostante non fossero espositori nel Salone Franchising; mentre la terza offre consulenza live per imprenditori locali che desiderano trasformare la propria attività di successo in una rete franchising.Il panel del 3 ottobre rappresenta il momento clou della manifestazione, con la partecipazione di Luciana Dugnani, franchisee di McDonald's, e Filippo Caravatti di Anytime Fitness, considerato uno dei franchisee più influenti in Italia con numerosi punti vendita anche per Old Wild West. 'Non sono più le case madri a spiegare quanto è bello affiliarsi, ma chi lo vive tutti i giorni', afferma Tosco, sottolineando il cambio di paradigma nella comunicazione del franchising.La trasformazione del Salone arriva in un momento cruciale per il settore. L'Italia, pur essendo al secondo posto mondiale per certificazioni ISO con 15.255 certificazioni ISO 45001 e 37.540 siti aziendali con certificazione UNI-EN-ISO 14001, necessita di un aggiornamento normativo che allinei il franchising agli standard europei. 'La legge italiana ha delle lacune perché norma solo la parte precontrattuale, dobbiamo impegnarci come categoria per rafforzare l'impianto normative che regola il franchising', continua Tosco.L'obiettivo è duplice: da un lato fornire strumenti concreti agli operatori del settore, dall'altro creare la pressione necessaria per un adeguamento normativo che permetta al franchising italiano di competere ad armi pari con i partner europei.La manifestazione si propone quindi non solo come vetrina commerciale ma come momento di formazione e confronto per un settore che impiega centinaia di migliaia di persone e rappresenta una quota significativa del PIL nazionale, richiedendo un'attenzione istituzionale proporzionale al suo peso economico e sociale.