Il piccolo commercio può ancora farcela. Anche a Iglesias, nonostante il proliferare della grande distribuzione e il cambiamento delle abitudini delle famiglie, resistono piccole attività: dagli alimentari ai libri e continuando con la ferramenta, che si fanno vanto di una caratteristica fondamentale e difficile da trovare nel grandi centri. Ovvero: l'empatia, il rapporto umano che si crea tra cliente e commerciante, unito all'indispensabile qualità dei prodotti e alla diversificazione del servizio. Ma la capacità di reinventarsi è fondamentale per non soccombere.

"Il rapporto di fiducia è essenziale", dice Giuliano Pili, dalla sua rivendita di frutta e verdura, in via Sarcidano. "Ho puntato sull'editoria sarda", aggiunge il libraio Gianni Loi. Mentre Graziella e Maria Cui, nella storica macelleria aperta nel 1975 dal padre, Francesco, hanno ampliato la tipologia dei prodotti. Simone Puddu e Francesca Pinna, marito e moglie, mandano avanti la bottega di via della Regione avviata nel 1965 da Ilia Aroni, mamma di Simone. "Ma i tempi sono duri".

Molto ancora si potrebbe fare e Giuseppe Pilloni, vice presidente del CentroCittà, associazione che raggruppa numerosi operatori del centro storico, richiama gli esercenti a una maggiore coesione.
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