Cappellacci al G7 Salute: «La Sardegna può diventare superpotenza di scelte 'One Health'»
Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, ha preso parte ad Ancona al G7 Salute assieme al ministro Orazio Schillaci. «Partecipare è un onore e una responsabilità», ha detto Cappellacci in occasione dell'evento. «Al centro del summit vi sono temi strategici, fondamentali per affrontare la sfida per un pieno ed effettivo diritto alla salute: dalla resistenza antimicrobica alle strategie per la produzione farmaceutica, dall’invecchiamento attivo a un approccio ‘One Health’, che abbraccia a tutto tondo la salute delle persone e dell’ambiente in cui si vive».
Su questi temi, Cappellacci fa notare come la Sardegna «potrebbe recitare un ruolo di ‘superpotenza’ a livello mondiale per il suo patrimonio naturalistico, per la qualità della vita, per la longevità. Unitamente alla professionalità dei nostri medici e del personale sanitario, questi fattori potrebbero rendere la nostra una Regione antesignana di un nuovo ‘modello salute’». Ma, fa notare, «occorre una visione alta, che vada oltre le persistenti politiche di piccolo cabotaggio, ancora viziate da logiche tese a soddisfare più il fabbisogno della politica piuttosto che quello di servizi sanitari delle persone e delle comunità».
Al G7 Salute partecipano i relativi ministri degli Stati membri (Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), con l’intervento anche dell'Unione Europea, rappresentata dal presidente del Consiglio europeo e dalla presidente della Commissione europea, oltre ai Ministri della Salute dei Paesi ospiti (Albania, Brasile, India, Sudafrica e Arabia Saudita) e ai rappresentanti di organizzazioni internazionali quali la FAO, l'OMS e l'OCSE. «Viviamo già un futuro che vede le sfide locali inserite in un contesto globale, chi pensa solo al proprio orticello è rimasto nel passato e farebbe bene a prenderne atto. In questo momento chi guida la Sardegna non solo non mostra di avere visione ma viaggia verso il disastro», ha concluso Cappellacci.