A Roma apre il Museo del Genio, con Vivian Maier e Ugo Nespolo

31 ottobre 2025 alle 18:05
Roma, 30 ott. (askanews) - A Roma apre al pubblico il Museo del Genio, nella nuova veste di grande centro culturale, che ospiterà fino al 15 febbraio 2026 due importanti esposizioni: "Vivian Maier. The Exhibition", dedicata alla più amata fotografa americana, scoperta solo dopo la sua morte e oggi celebrata nei più importanti musei del mondo e di cui si festeggia il centenario della nascita, e "Pop Air" un progetto nuovo e presentato per la prima volta al mondo, con cui il Maestro Ugo Nespolo interpreta in chiave ironica, con enormi sculture gonfiabili, i grandi capolavori internazionali.L'apertura del Museo del Genio, ovvero l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio dell'Esercito Italiano, è un'iniziativa del Ministero della Difesa, Esercito Italiano e Difesa Servizi. Il progetto è prodotto e organizzato da Arthemisia, con il patrocinio della Regione Lazio, in partnership con Fondazione Terzo Pilastro Internazionale. Iole Siena, Presidente di Arthemisia, ha detto: "Oggi rinasce questo luogo, che nasce come museo, e oggi rinasce come tanto tempo come luogo della cultura, come luogo atto ad ospitare arte, ad ospitare grandi mostre, e quindi un nuovo centro un nuovo polo di aggregazione per l'Italia, per i romani, per i turisti. E lo inauguriamo con due iniziative strepitose, devo dire, molto importanti". La Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, ha affermato: "Il Museo del Genio è un luogo unico nel suo genere, non ha eguali, ci sono all'interno custoditi dei pezzi unici, che vedrete, che avrete modo di vedere, e con i quali abbiamo voluto fare un confronto, nella genialità del passato e nella genialità del presente. Nel museo del genio abbiamo la fortuna e il piacere di avere oggi due geni talentuosi della nostra epoca: il nostro artista presente Ugo Nespolo, e il 'presidentissimo' Emmanuele Emanuele, legati da un'amicizia lunghissima". Il professor Emanuele, nel suo intervento, ha ricordato che negli anni Sessanta a Roma incontrò artisti come Schifano, Mambor, Angeli e Tano Festa e che poi, a Milano, fulcro dell'avanguardia internazionale, conobbe gli esponenti della patafisica, Enrico Baj e Ugo Nespolo: "Ugo Nespolo è il più grande artista del nostro tempo, un artista a tutto tondo, cineasta, scrittore, costumista, scenografo, tutte cose che lui non dice ma che fanno parte del suo personaggio, che è unico al mondo. - ha affermato il Professor Emanuele - La testimonianza l'abbiamo anche oggi in questo luogo sacrale che dopo 40 anni finalmente è stato riaperto, e che testimonia la sensibilità di chi lo governa". Nespolo, di cui nel cortile sono esposte le imponenti sculture che riproducono opere di artisti come Jeff Koons, Yayoi Kusama, Louise Bourgeois, ha affermato: "Volevo dire che c'è un'affinità, sembrerebbe che ci sian qui due mostre diverse, in realtà mi son fatto l'idea che c'è una mostra sola. Il mondo dell'arte rischia di diventare estremamente malinconico a chi lo vuol vedere, i lustrini del mondo dell'arte non ci sono, lo dimostra Vivian Meier. Dimostra che i lustrini non ci sono, c'è la profondità, c'è la malinconia. Ma non la malinconia che dispera, la malinconia di Durer, la malinconia che propone, una malinconia attiva. Io cerco di vivere la malinconia attiva".