Uno scambio epistolare nato dalla curiosità di conoscere l’artista che poi, nella sua città, renderà omaggio al Redentore e lascerà un segno tangibile dell’anno giubilare che aprì il Novecento. Con questa chicca, raccontata mirabilmente da Maria Elvira Ciusa, l’Isre ha dato il via ai festeggiamenti per l’anno deleddiano 2026, in ricordo del Nobel per la letteratura che venne assegnato proprio cento anni fa alla scrittrice nuorese Grazia Deledda, di cui L’Unione Sarda pubblica quotidianamente a puntate Le Novelle.
La mostra
Per celebrarne l’opera e la personalità, l’Istituto superiore regionale etnografico (a cui fa capo la Casa museo di Nuoro) e il Comune di Galtellì (paese in cui fu ambientato il romanzo “Canne al vento” e luogo del Parco letterario) con il Club Jane Austen Sardegna hanno previsto una serie di appuntamenti. Martedì, si è dato il via ufficiale con l’inaugurazione a Nuoro della mostra “Alba di un capolavoro. Grazia Deledda e Vincenzo Jerace” alla Casa museo Deledda, curata da Maria Elvira Ciusa. L’esposizione, attraverso lettere, manoscritti e materiali d’epoca, ricostruisce l’incontro tra la scrittrice e lo scultore calabrese, autore del monumentale Redentore che domina il Monte Ortobene, simbolo della città e luogo che ispirò la scrittrice in numerose occasioni. Già dalla Casa museo è evidente il legame con la montagna: il giardino è “arricchito” da uno scorcio di Ortobene. Non solo, altro simbolo è la chiesetta del Monte, a pochi passi dalla statua, dove Deledda si recava per riflettere e scrivere.
Il patto di pace
Da quella cima spigolosa, nasce un patto di pace. «Si tratta di una statua significativa che, se la si osserva, sembra venirci incontro, è segno di una pacificazione del mondo ed è qui che si intrecciano questi grandi personaggi tra scrittura, dialogo e scultura», dice la curatrice. «Il 2026 sarà un anno dedicato al dialogo tra Sardegna e mondo, Grazia Deledda e Vincenzo Jerace sono stati due giganti, modernissimi, concreti. Così come Nicolina Deledda, sorella di Grazia, che abbiamo riscoperto attraverso la sua passione per l’arte che abbiamo deciso di enfatizzare nella mostra in corso».
Il percorso espositivo racchiude il dialogo tra Jerace e Deledda, che dalle lettere diventò scultura. Su questo legame si innesta anche il racconto di un altro personaggio, la sorella della scrittrice, Nicolina, che nella vita culturale nuorese (e non solo) era attiva e buona consigliera per gli artisti locali, oltre a cimentarsi lei stessa con una produzione artistica.
Gli studi
Ieri mattina, in occasione dell’anniversario dell’assegnazione del Nobel, all’auditorium Lilliu a Nuoro, è stato presentato un lavoro durato anni e ancora in corso da parte del Centro studi Grazia Deledda: il Bollettino di studi deleddiani 1/2025. Al convegno hanno partecipato il presidente Isre Stefano Lavra, Dino Manca del Centro studi, Maria Elvira Ciusa e gli studiosi Alessandro Cadoni, Tania Baumann, Alessandra Cattani, Nadia La Mantia, Alessandro Marongiu che hanno svelato le sottigliezze nascoste dietro le opere deleddiane e i contatti (possibili e reali) tra Deledda e il resto del mondo.
I film
Di sera, infine, la proiezione del film “Quasi Grazia” del regista Peter Marcias che afferma: «Dopo il Festival del cinema d’autore di Rabat, in Marocco, e l’anteprima al Torino Film Festival, il film torna a casa per un omaggio sentito alla città di Nuoro. Sono molto felice di questo. È stata particolarmente importante la consulenza scientifica dell’Isre con Dino Manca. Ci aspetta un 2026 molto importante, l’uscita nelle sale italiane e francesi tra marzo e aprile e poi tanti eventi in giro per il mondo». A segnare in modo ulteriore il legame tra Ortobene, storia, cinema sarà anche il film documentario di Domenico Ruiu “Ammentos dae Su Monte”, che sarà proiettato il 17 alle 18 nell’auditorium Lilliu.
A Galtellì, l’anno deleddiano è iniziato all’anfiteatro comunale con il Festival letterario internazionale “Canne al vento”, e “Cent’anni di Grazia”, un invito ad apprezzare l’opera di una scrittrice che ha trasformato l’Isola in un luogo della letteratura universale, rileggendo la sua terra con occhi nuovi. Alla serata di Galtellì hanno partecipato Michela Girardi, Claudia Crabuzza, Claudia Sarritzu, Mauro Patta, Rachele Montis, Valentina Loche. Per il 17 e 18 dicembre a Oliena e Dorgali sono in programma i laboratori di lettura a cura del Club Jane Austen.
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