Il Gip.

«Tancredi conosceva il conflitto di interessi» 

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C'è un messaggio tra i tanti scambiati tra Giuseppe Marinoni, all’epoca numero uno della Commissione paesaggio, e Giancarlo Tancredi, all’epoca assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, che dimostrerebbe che quest’ultimo sapeva dei conflitti di interesse nell’organismo di Palazzo Marino, e che il primo si muovesse come un procacciatore d’affari. Ne è convinto il gip Mattia Fiorentini, che ha ordinato i sei arresti eseguiti giovedì. «Giuseppe ti chiedo se per cortesia puoi fare un passaggio (...) con i progettisti del PA (piano attuativo, ndr) San Leonardo, quello della Diocesi in quartiere Gallaratese (...) forse sarebbe bene anche con un vice o un delegato perché tu non puoi partecipare all’esame per il conflitto di interessi», è il WhatsApp inviato il 24 giugno 2024 dall’allora assessore a Marinoni. Sintomatico ed «evocativo», a detta del giudice, perché dimostra che «Tancredi era ben informato del concreto funzionamento della Commissione». Marinoni rispondeva: «Sì sento Giovanni Oggioni (...) vengo con Giovanni». Oggioni a marzo sarà arrestato per corruzione, falso e depistaggio. Per il gip Marinoni «non faceva mistero» di aver «concordato con l’assessore Tancredi di inserire una spolverata di edilizia sociale quale ingrediente per ravvisare un interesse pubblico», puramente «strumentale».

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