Inviata
Budoni. Un avviso di sfratto alla giunta regionale e un messaggio implicito, ma neppure troppo, agli alleati del centrodestra: noi ci siamo e contiamo. Nell’auditorium Andrea Parodi di Budoni, tanto affollato quanto bollente, con gli stati generali del mezzogiorno di Forza Italia va in scena l’orgoglio azzurro di berlusconiana memoria. Con il presidente fondatore ben presente nella tante citazioni dal palco, nella gigantografia che lo mostra abbracciato a Tajani, nella liturgia del partito.
È la tappa di un tour del Mezzogiorno sui temi degli enti locali, delle imprese e del lavoro che ha visto un imponente schieramento di leader nazionali con il vice premier, segretario nazionale e ministro degli esteri Antonio Tajani, il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, il vice ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto. Gran cerimoniere il segretario regionale del partito Pietro Pittalis per un confronto col territorio aperto ad amministratori locali, imprenditori, associazioni di categoria.
«Al voto»
La bocciatura senza appello per la giunta Todde arriva direttamente da Tajani. «In Sardegna c’è qualcosa che non funziona, – spiega ai giornalisti – se le leggi vengono impugnate così spesso è perché non sono fatte bene e del resto si è partiti con le irregolarità elettorali. Ci sono decisioni della magistratura che dicono che questa legislatura è già conclusa perché nata irregolarmente». Per il vice premier, che sfodera sondaggi in crescita, nell’Isola è il momento di tornare al voto: «Noi siamo sempre pronti e appuntamenti come questo di oggi servono a rafforzarci ulteriormente per le elezioni politiche e per quelle sarde quando si voterà, io mi auguro il più presto possibile».
Dal palco, poco più tardi, rafforza il concetto e infiamma il pubblico dei supporter: «La sinistra con il Movimento 5 stelle come ha governato male l’Italia sta governando male la Sardegna. Non sono stati capaci neppure di presentare una candidatura alla presidenza della Regione».
Tasse e lavoro
«Quella di oggi è una giornata di mobilitazione su temi nazionale ma anche regionali, dobbiamo far crescere questo territorio aiutando a crescere le imprese e il turismo. Dopo l’estate lanceremo una campagna per il lavoro, l’obiettivo per noi non è il salario minimo ma il salario ricco».
I temi sono i cavalli di battaglia di quello che Tajani definisce “un grande partito liberale di massa”. «Siamo noi a occuparci dei lavoratori, la sinistra si occupa di altri temi. Siamo riusciti ad aumentare i posti di lavoro ma ora è necessario aumentare i salari, un obiettivo da raggiungere riducendo la pressione fiscale per sostenere l’impresa. Per noi questa è la priorità, in Italia troppa gente guadagna troppo poco. Il ceto medio fa fatica e rischia di diventare ceto povero».
La giustizia
Altro cavallo di battaglia di Forza Italia la separazione delle carriere dei magistrati, tema affrontato dal vice ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto. «Noi la pensiamo allo stesso modo da trent’anni e portiamo avanti, con coerenza, una battaglia che è nel nostro programma elettorale. Se in una partita di calcio ci trovassimo un arbitro, pur bravissimo, della stessa nazionalità di una delle due squadre non apprezzeremmo. Il giudice deve essere geneticamente diverso da chi accusa, deve avere la stessa distanza tra le parti come il vertice di un triangolo». Le obiezioni sull’indipendenza della magistratura? «L’indipendenza resta e nessuno la tocca. Semmai vogliamo magistrati che siano indipendenti dalle correnti».
Amministrazione
Semplificazione, turn over e formazioni sono le tre parole d’ordine della pubblica amministrazione secondo il ministro competente Paolo Zangrillo. In tema semplificazione: «Qualche anno fa per aprire una gelateria servivano 73 adempimenti e 12 mila euro, oggi bastano 12 adempimenti e tremila euro». Un nodo centrale è quello del reclutamento. «L’età media dei dipendenti della pubblica amministrazione è troppo alto. Abbiamo bisogno di giovani soprattutto in questi tempi, sono necessarie competenze nel mondo digitale. Per questo abbiamo incrementato le assunzioni e abbiamo investito nella formazione».
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